tag:blogger.com,1999:blog-3355186308575686902.post2981228590166471270..comments2023-04-01T16:46:01.967+02:00Comments on Il Destino di Nike: PARLIAMOCI CHIARO: DIALOGHI.Tizianohttp://www.blogger.com/profile/01720013358985438404noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-3355186308575686902.post-38096135251685827052013-01-08T18:46:56.607+01:002013-01-08T18:46:56.607+01:00Salve conterranea ^^
Beh, come giustamente dici tu...Salve conterranea ^^<br />Beh, come giustamente dici tu eliminando del tutto i "Disse & Co." si rischia di incasinare chi legge, ed è vero... Quando si crea un dialogo bisogna sempre ben tenere presente chi parla e cosa dice. Io non dico certo di eliminare tutti i "marcatori" di dialogo, però avere la sfilza di "disse\rispose\asserì\ecc." può essere alla lunga noioso, oltre che poco carino. L'importante è saper bene organizzarsi. <br /><br />Comunque buona fortuna per i tuoi scritti!Tizianohttps://www.blogger.com/profile/01720013358985438404noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3355186308575686902.post-84752780998878856792013-01-08T18:30:45.835+01:002013-01-08T18:30:45.835+01:00Ciao! Ovviamente mi sto accingendo a scrivere un f...Ciao! Ovviamente mi sto accingendo a scrivere un fantasy ("ma non mi dire?"). Iniziai tempo fa e mi documentai proprio su come far dialogare i propri personaggi, ma anche l'autore. Mi spiego: lessi diversi forum e pagine web dedicate (ce ne son milioni ormai) ma una in particolare mi colpì, poichè consigliava di eliminare quasi completamente il ''disse''. Utilizzo il tuo stesso metodo:<br /><br />[...] "È qui che voglio stare..."<br />"Non dovresti passare tutto il tuo tempo ad osservare quel pero, John." Jake fece irruzione nella stanza. John pensò di esser davvero immerso fino al collo in quei pensieri se addirittura non lo aveva sentito entrare. "Mi.. mi hai spaventato."<br />"Ti ho risvegliato, magari" Jake si appuntellò alla colonna, incrociando le braccia e inarcando un sopracciglio. <br /><br />Ecco una cosa del genere. I due personaggi rimangono comunque ben distinti anche se, a lungo andare probabilmente, se il dialogo diventa troppo lungo il lettore si incasina e si ritrova a rileggere 4 o 5 volte lo stesso paragrafo.<br />Certo, un ''disse'' ogni tanto ci sta, però personalmente approvo questo tipo di scrittura nel dialogo... che ne pensi?<br /><br />Lisa<br /><br />(dalla Toscana :D)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3355186308575686902.post-61782575938313056792012-02-15T14:29:58.362+01:002012-02-15T14:29:58.362+01:00Hai perfettamente ragione, Salvatore. L'orecch...Hai perfettamente ragione, Salvatore. L'orecchio è indispensabile per scrivere un buon dialogo senza annoiare chi legge, troppo spesso mi son trovato a leggere libri belli, ma con dialoghi insulsi e a volte deleteri per la storia. COsì come hai ragione sul discorso Disse & Co. (Io non uso avverbi a prescindere, solo nei dialoghi) perchè aggiungere un disperatamente\animatamente\ecc. è inutile, se il personaggio esprime di per sè il suo stato d'animo. <br />Per le azioni mi sono dimenticato di scrivere di non strafare, è vero, ma credo che chiunque sia in grado di mettere su due righe di dialogo decenti abbia un minimo d'occhio e (giusto per ribadire) orecchio per quello. <br /><br />Comunque grazie 1000 per il tuo commento, a presto!Tizianohttps://www.blogger.com/profile/01720013358985438404noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3355186308575686902.post-4543385390937271702012-02-15T03:01:45.411+01:002012-02-15T03:01:45.411+01:00Bello il post, mi trovo d'accordo su tutta la ...Bello il post, mi trovo d'accordo su tutta la linea: se non sei un genio come Lovecraft, i dialoghi sono essenziali. Però volevo fare due appunti, se me lo concedi: <br />1)per quanto riguarda il "Disse & Co." è bene che rimanga tale, senza terribili aggiunte tipo: disse con audacia, rispose con fermezza, Urlò disperatamente. Queste cono cose che vengono fuori dal contesto.<br />2) Alla quinta parte, quando parli del "tocco in più", dell'azione durante il dialogo... lì bisogna fare molta attenzione. Si corre il rischio di "strafare" (scrivendo un'azione dopo ogni affermazione diventa illeggibile il testo) o di essere ridondanti, cioè di sottolineare azioni così scontate che già dal dialogo risultavano evidenti (es. in un dialogo a tre è naturale immaginare che i due che ascoltano guardino colui che parla, senza doverlo sottolineare ogni volta). <br />In fine, cosa più importante, nei dialoghi ci vuole "orecchio". Ed è curioso che molti scrittori affermati, anche quelli che studiamo a scuola, abbiamo un pessimo orecchio per il dialogo.Tore Mariniellohttps://www.blogger.com/profile/02157411762308851379noreply@blogger.com