I personaggi... Piccole creature
d'inchiostro che animano le storie, che praticamente le fanno
esistere.
Troppo spesso l'argomento "Personaggi"
è stato svenduto e lasciato andare nel semplice: Descrivili,
falli parlare bene & diversamente l'uno dall'altro, dagli una
psiche. Ok, tutto questo può essere un ottimo inizio, è
vero, ma secondo me non basta solo prendere il nostro Mr.X, e dargli
un nome, un aspetto, una voce e una psiche per farlo "esistere"...
Ci vuole quel qualcosa di più, qualcosa che non lo faccia
apparire come un personaggio "piatto", quel qualcosa che
rende il nostro eroe in grado di “bucare la pagina“, quel
qualcosa che rende lo scrivere tanto bello: La vita.
In questo post, come già
annunciato, parlerò dei personaggi, uno dei più
complessi argomenti (secondo me naturalmente) da spiegare per come
scrivere bene un libro Fantasy. Per riuscirci, dovrò
suddividere il post in diversi passaggi:
- Il ruolo nella storia
- Descrizione
- L'Importanza di un nome
- È Vivo!
- Ribellione, o non ribellione?
Questi sono i principali pilastri su
cui, a mio avviso, si deve fondare un buon personaggio, e ora andremo
a snocciolarli uno per uno, e magari in futuro riprenderò i
vari argomenti più approfonditamente.
- RUOLO NELLA STORIA
Per prima cosa bisogna chiederci "A
che cavolo serve il nostro caro personaggio?" Beh... Inutile
stare a descrivere, trovare un nome, ecc. a uno che venderà
ciambelle glassate al nostro protagonista e poi non verrà più
nominato, ovviamente.
- DESCRIZIONE
"Come mi devo immaginare il
personaggio?"
Domanda fondamentale che uno
scrittore si deve porre, mettendosi nei panni del lettore.
Risposta che io consiglio: "È
così importante?"
Già, può sembrare una
risposta assurda, ma non lo è.
Mi spiego... A prescindere
dall'importanza del personaggio nella storia (ovviamente non mi
metterò a descrivere ogni essere che entra nel "campo
visivo" del lettore), posso io creare una storia senza
descrivere i miei personaggi? Certo che sì, ma bisogna
sempre stare attenti a ciò che si scrive, e a ciò che
si vuole ottenere. Uno dei personaggi meglio riusciti della mia
storia, per esempio, non l'ho mai descritto fisicamente, e secondo me
questo lo ha reso vivo, lasciando inoltre al lettore il compito di
immaginarselo in base alle azioni che compie.
Personalmente a me piace dare una
faccia e una descrizione ai miei personaggi, specialmente quei
piccoli dettagli che servono ad "ancorare" il personaggio
nella mente del lettore (Come una cicatrice, un taglio di capelli, un
oggetto indossato, un modo di muoversi, ecc.). Troppo spesso mi sono
trovato a leggere (Tolkien docet) interi paragrafi di descrizione,
tanto dettagliati da sembrare di stare a guardare una foto. Lo trovo
orribile. Per prima cosa ogni descrizione spezza il ritmo della
narrazione, e per seconda cosa ogni descrizione deve avere un
significato. Chiedetevi sempre "Perchè lo sto
descrivendo?" Vi renderete conto che la maggior parte delle
volte le descrizioni lunghe saranno inutili, e vi limiterete a quei
pochi particolari che vorrete far giungere alla mente del lettore.
Storie con molti personaggi hanno spesso la necessità d'un
espediente simile. Se avete 10 personaggi che "agiscono"
sulla storia, sarebbe dura ricordarsi tutti richiamando alla mente
ogni descrizione, ma se ricorriamo all'espediente del particolare,
sarà molto più facile.
Un altro "metodo furbo" per
descrivere è il metodo attivo, ovvero quando descrivo
il personaggio mentre si sta muovendo, mentre sta parlando, mentre
sta "agendo". Non spezzo il ritmo della narrazione e riesco
a ottenere un buon effetto visivo.
Un esempio di Metodo Attivo:
"Proprio una bella idea"
disse Mr.X, grattandosi il naso adunco. "Potresti farlo meglio."
Jane lo fissò con quei suoi
occhi gelidi. Stette zitta finchè non concluse di legarsi i
capelli. "E sia!"
Mr.X sorrise, quasi a ostentare
l'incisivo d'oro, forse l'unico dente sano che aveva. "Allora
vado!" Appoggiò il cappello sull'untuoso cespuglio che
aveva per capelli, si voltò e, zoppicando sul suo bastone,
uscì.
Il nostro MR.X in tutta la sua bellezza.
Magari non è il massimo che mi è
venuto in mente, ma credo che ognuno di voi abbia bene in mente come
appaia più o meno Mr.X. La descrizione non è pesante,
né dettagliata, ma lascia intendere abbastanza particolari da
poter ricordare sul conto del personaggio. Inoltre, Mr.X è
descritto mentre si sta muovendo, sta parlando, sta agendo, quindi
mentre vive!
Il concetto del Metodo Attivo è
questo. Da queste 5 righe, però, non si capisce nulla sulla
psiche del nostro Mr.X, ma per questo non ci sono descrizioni che
tengano, la miglior cosa da fare è lasciar parlare le AZIONI
del personaggio, e lasciare che il lettore si faccia un'idea per
conto suo.
Ricordatevi:
"Il lettore non è
stupido!"
Poi ci sarebbero altri modi per
descrivere il personaggio, ma preferisco spendere un post in più
per essere preciso.
- L'IMPORTANZA DI UN NOME
Beh... Tutti immaginerete quanto
importante sia questo passaggio, e quanto soggettiva sia la scelta,
perciò non starò a dire cose particolari. Il nome può
dire tutto di un personaggio, oppure nulla, dipende dall'effetto che
volete ottenere. Per esempio, nomi come Voldemort, Horus, Sauron,
Sephiroth, Darth Vader, richiamano di per sé un certo tipo di
personaggio. Ovviamente conta molto la loro costruzione, ma se fate
finta di non averli mai sentiti, possono essere nomi d'effetto che
fanno già la loro sporca figura. Se volete catalizzare
l'attenzione del lettore su un qualcosa, una sensazione, o un
presentimento, il nome funge già da descrizione in sé.
Ovviamente se chiamate un personaggio "cattivo"
(dell'eterna battaglia bene\male dedicherò un post a parte)
con il nome di Amato Amatutti, può avere alle spalle una
scelta di spiazzare il lettore, ma è del tutto soggettivo,
così come chiamare il sempre "cattivo" Sgrunt
l'Ammazzatore.
In un Fantasy la scelta dei nomi può
essere più difficile di quanto pensiate, difatti la varietà
è parecchio vasta, se poi si vuole inserire diverse razze, che
avranno diverse culture e modi di pensare. Ovviamente sarà
dura che un drago, un orco, un elfo, o qualsiasi altra razza vi
inventerete, abbiano nomi simili tra loro (nessuno lo vieta, certo),
quindi armatevi di fantasia (o consultate Google con un buon vecchio
"generatore di nomi Fantasy" e prendete spunto), e cercate
nomi appropriati per i vostri personaggi. Ricordatevi: Un nome è
per sempre!
Basta pensare a Harry Potter. Un nome
comunissimo negli UK, tornato alla ribalta grazie alla celebre saga.
Insomma, la scelta del nome è
molto soggettiva, ma secondo me bisogna pensare anche al lettore. Io,
per esempio, ho utilizzato un metodo tutto mio, ovvero chiedermi:
"Cosa voglio che pensi il
lettore quando leggerà il nome del personaggio per la prima
volta?"
Sembra una domanda stupida, ma quando
vi troverete di fronte a uno dei vostri meglio riusciti personaggi
poi comincerete a chiedervi "E ora, come cavolo lo chiamo 'sto
qua?".
Io, per esempio, per trovare un
nome a uno dei miei personaggi (Senes Ablevus Feranold), mi sono
bloccato per tre giorni! Però alla fine ho trovato un nome
perfetto per il suo ruolo...
Amato Amatutti. Vi ispira così tanta fiducia che ci adreste a cena assieme, eh!?
Un ultima cosa: Occhio a non cadere
nella sindrome dei “gemelli”. Nessuno ci fa mai caso quando
scrive, ma troppo spesso mi sono ritrovato a leggere libri con nomi
dei personaggi tutti simili tra loro. Leggere diventa pesante e
ricordarsi tutti ancora di più. Un po' di fantasia, diamine!
- È VIVO!
Questa è una parte importante (e
ci spenderò un post in più in futuro), ma che voglio
dire? Voglio dire che il vostro personaggio deve vivere, non essere
un semplice agglomerato di righe scritte su un foglio. Deve
interagire con altri personaggi, con l'ambiente che lo circonda, con
la storia, con tutto, e avere reazioni consone al carattere che gli
darete, altrimenti il lettore non lo sentirà "presente".
Deve avere un background alle spalle, una storia (almeno i personaggi
fondamentali). Magari che il lettore non saprà mai, ma voi
dovete aver ben presente chi sia il vostro Mr.X, da dove venga, e
perchè agisce in una certa maniera in certe situazioni.
- RIBELLIONE O NON RIBELLIONE?
Una delle cose più curiose e
strane della scrittura, è proprio quando il vostro
personaggio, se gli avrete dato tutto ciò che occorre per
renderlo vivo e pensante, decide di ribellarsi al proprio creatore.
No, non sono impazzito... Ve ne
accorgerete scrivendo.
Di solito uno che scrive ha già,
più o meno, in mente una storia, una linea guida su cui si
svolgerà l'intera vicenda... Ma a un certo punto certi
personaggi tenderanno a "sfuggire di mano", a fare come
vogliono. A quel punto sta allo scrittore decidere se rimetterli in
carreggiata oppure lasciarli fare, e vedere dove questa piccola
ribellione porterà. A volte è bene tenere ben salde le
briglie, a volte, invece, può essere utile lasciar correre e
continuare a scrivere. Scelta molto soggettiva, ma intrigante. Io,
per esempio, adoro quando i miei personaggi fanno quello che pare a
loro... Lo trovo molto “Umano”, e mi fa capire la loro psiche
meglio di decine di pagine di background. Solo così riesco a
capire se un personaggio è ben riuscito, quando mi dice: “Ehi,
bello... Ora lascia fare un poco come voglio io!” È un po'
come vedere i propri figli crescere e diventare grandi.
Quindi, ricordatevi:
“Un personaggio ben riuscito
tenderà a ribellarsi al proprio creatore... Sta al creatore
decidere se la ribellione è funzionale ai fini della storia o
meno.”
E con questo
penso di aver dato un'infarinatura generale su alcuni punti
principali della creazione d'un buon personaggio. Spero di essere
stato chiaro e abbastanza esaustivo. Più in là nel
futuro scriverò post più dettagliati per ogni singolo
argomento, poiché i personaggi sono la cosa fondamentale per
ogni storia Fantasy e non. L'importante, come ripeterò fino
alla nausea, è ESSERE COERENTI.
Un saluto a
tutti!
grazie per i post, sono davvero utili.
RispondiEliminaIo ti volevo chiedere come gestire l'immortalità di un popolo o di un personaggio. Un popolo immortale sovrappopolerebbe il mondo, mentre un personaggio che vive da migliaia di anni avrebbe una psiche troppo complessa e sarebbe esperto in qualsiasi cosa
Beh, non è sempre detto... La mente della storia sei tu, quindi potrai tranquillamente trovare una soluzione ottimale. Io, personalmente, ho fatto in modo che le razze più longeve avessero seri problemi "riproduttivi", e per quanto riguarda i personaggi "millenari" beh... Sei così sicuro che un personaggio millenario debba per forza spendere la sua "eternità" imparando e basta!?
EliminaSpero di esserti stato utile.