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martedì 17 gennaio 2012

MUSICA E FANTASY... SIMBIOSI PERFETTA.

Beh... Vedere il mio primo libro scaricato da più di 100 persone non può far altro che farmi sentire soddisfatto (E di questo devo ringraziare anche una carissima amica per il suo appoggio su FB), e in quale modo migliore posso festeggiare il raggiungimento di questo traguardo, se non con un bel post, a mio avviso difficilissimo da far capire!? Beh... Ci provo.

La musica... Potente mezzo di comunicazione, potente mezzo per aprire il cervello a nuovi mondi, capace di far ridere, piangere, caricare, rilassare. La musica è stata addirittura considerata Doping, e proibita nelle gare di atletica.
“Ma... Pensavo di essere in un blog che parla di Fantasy!?”
Ovvia domanda...
Come avrete capito, il post di oggi sarà interamente dedicato alla musica e alla sua affinità con il mondo del Fantasy. È un argomento piuttosto soggettivo, poiché ognuno ha i suoi gusti, ed essendo soggettivo parlerò dei miei, di come uso la musica, di come la rendo del tutto funzionale allo scopo dello scrivere... Poiché non è solo il fatto di ascoltare qualcosa per rilassare la mente, no, è proprio un meccanismo strano che mi scatta nel cervello ascoltando una determinata canzone, ciò che “vedo”, e che mi aiuta a ricordare, scrivere e, soprattutto, dare il giusto ritmo alla narrazione di una determinata scena. 
Bene... Da qui in poi potete darmi del pazzo, non mi offenderò.

Mi è capitato molto spesso, specialmente quando sono alla guida, di “incantarmi”, di finire imbambolato al solo ascoltare una canzone, associandola a una determinata scena, tornare a casa (dopo aver evitato macchine e pedoni vari durante la fase di imbambolamento) e di mettermi a scrivere seguendo quella canzone. Trovo questo metodo parecchio utile se non si ha buona memoria, e non si tende a portare in tasca un taccuino per prendere appunti, poichè le idee sono bastardissime: Ti vengono sempre quando la tastiera del tuo computer è lontana chilometri dalle tue dita.


Quello che intendo descrivere oggi, è un metodo tutto mio, che mi permette di “ricordare” certe cose senza l'ausilio di un taccuino perennemente tenuto in tasca. Se avete mai scritto un romanzo, o qualsiasi altra cosa, vi sarà capitato di essere in giro con i vostri amici (o comunque in un luogo lontano dal vostro Sancta Sanctorum ove grattugiate il vostro cervello in cerca d'ispirazione), e di avere un'idea ottima, un'illuminazione, tornare a casa e non ricordarvela, bestemmiando successivamente in varie lingue. 
Bene... A me è capitato spessissimo, ma oramai non ho più bisogno di fermarmi e scrivere su un foglio, mi basta utilizzare la musica per “ricordare” la scena, ampliarla, aggingere dettagli, e riuscire a “vederla” in toto. Ovviamente continuo comunque a prendere appunti, ma solo per cose di natura “logistica”, così come a scordarmi le cose, ma oramai il mio cervello è abituato ad attivare il “Fantasy mode” solo in certe situazioni.

Vi linko qui sotto un video preso da TuTubo di uno dei miei gruppi preferiti, per la cui musica stravedo specialmente se devo scrivere. Il gruppo si chiama Two Step from Hell, e la canzone Asimov (Ne hanno fatte tantissime, e tutte sulla stessa falsa riga, pronte per essere utilizzate dai “vampiri di musica”). Successivamente descriverò, come meglio posso e cercando di seguire il “ritmo”, una scena che, secondo me, calza a pennello con tale musica.
Spesso, con un mio amico (anche lui ascolta questo genere di musica), dopo aver ascoltato la stessa canzone, ci siamo trovati a discutere di “visioni” del tutto differenti della stessa canzone. È qui la grande magia della musica: Ognuno vede ciò che vuole vedere, ma sta alla bravura dello scrittore far vedere al lettore quello che lui vuole.

Roba del tipo...
Io: "Ora entra in scena il Drago con un colpo di coda!"
Lui: "Bah... Io ci vedo l'orsetto Babby che accarezza il cerbiatto..."
Beh... Soggettivo.

Non è semplice per me spiegare a parole un concetto tanto soggettivo e astratto, quindi chiamerò il mio amico “Mr. Esempio”, e lascerò che a parlare sia lui.
Per riuscire a capire ciò che sto dicendo, vi consiglio di leggere mentre la musica suona, sperando di essere riuscito a cogliere il punto e farvi “vedere” ciò che ho visto io.

Prima di partire, però, una piccola premessa...
Devo per forza dare i nomi ai due protagonisti della scena. Il primo si chiamerà Arus (Per chi non ha mai letto l'Emblema di Roto) e sarà il protagonista, il secondo si chiamerà Garn. Non vi occorre sapere la loro storia, poiché il tutto è solo una scena “visiva” che mi servirà per farvi capire il motivo per cui ho scritto questo post. Fate finta di guardare un film, con tanto di “telecamera”.
Sarò parecchio sintetico, darò più ritmo che descrizione (quella ce la dovete mettere da voi), cercando di seguire la linea “storica”. Ovviamente si comincia così, per poi riempirla e “finirla” in un secondo momento.
Ma bando alle ciance... Aprite il cervello e seguitemi!

 Canzone “Asimov” (2SfH) durata 2:11

(Da secondo 0:00 a 0:10)
Notte. Una sentiero roccioso chiuso da una gola d'un crepaccio, vapore biancastro sbuffa dalle rocce calcaree nel terreno, creando una bianca nebbia che ricopre quasi tutto. Nubi oscurano una già pallida luna


(0:11 a 0:22)
Arus sta camminando lentamente, la testa piegata in avanti, il volto coperto dai capelli. Alle sue spalle un intero esercito di uomini armati. Stanno camminando nel crepaccio, finchè Arus non si ferma e fa cenno ai suoi uomini di fare lo stesso, tutti eseguono.

(0:23 a 0:27)
Arus alza la testa, lentamente il suo sguardo esce da sotto i capelli. I suoi occhi colmi d'una fiamma piena di ancestrale odio.

- Cambio inquadratura, lato opposto -

(0:28 a 0:49) 
Una sagoma nella nebbia, alta più di due metri. Un'enorme spada coperta di rune, impugnata da una mano guantata. Spallacci neri spessi e ricchi di punte. Un elmo, anch'esso nero, da cui si intravedono solo due occhi rosso sangue. Garn esce dalla nebbia con regale e lento passo, seguito da un intero esercito di mostri (quelli immaginateveli da soli), avanzando verso Arus e il suo esercito.

(0:50 a 0:59) 
Arus estrae la sua spada lentamente. I due si avvicinano. Dall'elmo di Garn sembra spuntare un sorriso invisibile. I due si guardano immobili, odiandosi con il solo respirare.

(1:00 a 1:22)
Garn sferra un potente colpo di spada, che Arus evita con agilità. I due cominciano un duello “forza Vs agilità” (a voi immaginare), dove Arus si trova costretto a saltare e schivare i colpi di Garn, che esplodono sul terreno con una forza devastante. Ogni volta che Arus si trova a parare, il suo viso viene solcato da un'espressione dolorante e provata.

(1:23 a 1:53) 
I mostri di Garn sorpassano i duellanti e vanno a dar battaglia all'esercito di Arus. Arus è in difficoltà, Garn lo mette alle strette. Un pugno sul viso, e ad Arus cade la spada. Garn sferra un calcio, che manda Arus a terra. Solo in quel momento Arus si accorge che i suoi uomini stanno venendo massacrati dai mostri di Garn. Nel suo sguardo si fa strada la disperazione, e il senso d'impotenza.

(1:54 a 2:11)
Garn agguanta Arus per il collo. Arus prova a liberarsi, ma Garn lo solleva da terra senza sforzo apparente, a nulla servono i tentativi di liberarsi da quella morsa. Garn solleva la spada. Arus non riesce a staccare gli occhi da Garn, impotente e tremante, boccheggiando parole di terrore. Gli occhi di Garn si stringono sadici, mentre spinge la spada senza remora. Tutto sfuma nel buio.

Bene... Spero che la scena che ho descritto siate riusciti, bene o male, a vederla. È la prima volta che descrivo volutamente un scena in base a una canzone, perciò non sarà riuscito un capolavoro, ma era per farvi capire bene cosa io penso della correlazione tra Musica e Fantasy, e quanto mi aiuta in certe descrizioni. L'importante è mantenere un certo ritmo. Ascoltando la musica, infatti, tendo a non infilare nelle descrizioni cose inutili per il ritmo stesso. Come potrete capire da soli, una volta fatta “l'intelaiatura” non abbiamo che da sbizzarrirci nel riempirla.
Insomma:

- Ascolto una canzone.
- Mi viene un'idea.
- La associo alla canzone (non scordandomela più... Mi basta riascoltare la canzone per riavere la scena).
- Scrivo la scena.
- Adatto la scena al ritmo della canzone.
- Correggo e riempo dove serve. (usando il vecchio metodo “Show don't Tell!” Ricordate?)

Ora, considerando tutti i gruppi simili ai Two Step from Hell che esistono su TuTubo, quante cose si possono memorizzare!? Direi tantissime! Se vi piace il genere, vi scrivo alcuni dei gruppi che ascolto più frequentemente come “appoggio per la scrittura”. Non tutti sono uguali, e non tutti fanno lo stesso genere, basterà  comunque cercarli su Google su TuTubo: 2 Step from Hell, X-Ray Dog, Nightwish (non tutte), Sonata Artica (non tutte), Immediate Music, AudioMachine, e ce ne sono tanti altri.
Poi nessuno vieta di scrivere scene Fantasy sulle canzoni di Ramazzotti e la Pausini, ovviamente è un discorso soggettivo... Io preferisco cercare “Epic Score” su TuTubo comunque...

Un'ultima cosa, giusto per concludere al meglio: Chiudete gli occhi e immergetevi nel mondo che preferite, io vi linko la “colonna sonora”... Vediamo cosa vedete.


La canzone è sempre dei 2SfH, e si chiama Dragon Rider


Beh, spero di essere stato esaustivo e chiaro in questo delicato e complicato argomento e, se non lo sono stato, di aver comunque fatto scoprire a qualcuno di vuoi delle buone risorse di musica da ascoltare.
Un saluto a tutti!

2 commenti:

  1. Anche io, più o meno, adotto la stessa tecnica...che poi in realtà non è una tecnica ma un metodo di ispirazione. Capita spesso che una musica mi dia il via ad un nuovo racconto. E il bello è che poi quella musica resta connessa per sempre a quello che ho scritto. Per questo mi sento di correggere il titolo di questo tuo post: Musica e Scrittura: simbiosi perfetta.

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    Risposte
    1. Beh... Allora deve essere una malattia comune... Per esempio: Ti sei mai chiesta come sarebbe stato un bellissimo film senza "la sua" colonna sonora? Alla fine la musica in sè ha un potente effetto sul cervello umano sin dall'antichita', e chi riesce a sfruttarla a suo vantaggio per creare qualcosa ha una marcia in più...
      P.s.
      Quand'è che mi fai leggere qualcosa?

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