E dopo aver passato
giorni di vacanza in gozzovigli vari, feste, cene e pranzi, eccoci in
un anno nuovo... Ebbene sì, la terra ha fatto un nuovo giro
attorno al sole... Nessuno avrebbe pensato che ci sarebbe riuscita,
ma è stato così (cit.).
Di certo non starò
a scrivere un post sulle vacanze natalizie, ecc., però volevo
ricominciare l'anno nuovo sul blog, scrivendo un qualcosa che secondo
me può risultare interessante per chi scrive e tenta di
giungere alla tanto agognata pubblicazione. Per farlo, però,
mi voglio mettere un poco al centro dei riflettori, raccontando un
poco la mia storia e, tramite la mia esperienza, riuscire a dare
qualche buon consiglio su come potersi muovere al meglio in un campo
bastardo e infimo come l'editoria Italiana, e la ricerca d'un
editore.
Per una volta non
scriverò di Fantasy, ma vorrò fare un discorso un po'
più ampio e generale, sperando di riuscire a far capire a
grandi linee cosa si deve fare e, soprattutto, non fare.
Insomma... Comincerò
più o meno così:
Accadde tutto in una
notte del 31 dicembre di sette anni fa, in un albergo a due stelle in
una Bologna ancora intorpidita dai festeggiamenti... Ancora non avevo
scritto una riga, ma avevo in testa un mucchio di idee e una passione
smisurata per il Fantasy... Ricordo che me ne stavo a occhi
spalancati, disteso e vestito in una vasca da bagno, mentre i miei
amici dormivano in camera. In quella vasca ponderai di cominciare a
scrivere sul serio, e così, ancora oggi, insozzo pagine e
pagine ogni giorno...
Già da tempo
meditavo di scrivere... Avevo una cara amica a cui raccontavo le mie
storie a voce, e che mi incitava a metterle per iscritto. “Non ho
tempo...”, “Non ho i mezzi...”, “Non saprei da dove
cominciare...”. Mille dubbi, mille scuse...
Questo accadeva la
stessa estate di quell'anno, e non sapevo che, di lì a pochi
mesi, avrei davvero cominciato a scrivere... Quattro libri da quel
giorno in quella vasca Bolognese, il quinto in cantiere... La mia
storia si è evoluta, è cresciuta con me. Però
questo interessa relativamente, poiché quando iniziai non
sapevo un bel nulla del mondo dell'editoria, e delle sue invalicabili
mura. Cose che ora conosce bene, e che posso condividere per evitarvi
parecchie scocciature...
Questa è una tipica scrivania di un editore, e il vostro libro potrebbe essere tra questi, in tutta la sua bruttura.
Ora... Supponiamo di
avere scritto un libro, e supponiamo di aver scritto un capolavoro di
grammatica\sintassi\linguaggio, di aver inventato una storia che
“cattura” il lettore, personaggi “vivi” e credibili, una
struttura della trama favolosa (non mi riferisco solo al Fantasy, ma
a qualsiasi genere)... Insomma: Libro fatto e finito, con tanto di
cast in mente per un futuro film a Hollywood.
E ora? Che faccio?
Beh... Di certo
l'editore non busserà alla vostra porta una volta messa
la parola “fine” alla storia, eh no! Siete voi a dover bussare
alla sua porta, accendere un cero a qualche santo, e sperare che un
fulmine vi colpisca di giorno.
Quello che andrò
a scrivere saranno dei semplicissimi passaggi, passaggi che
personalmente ho fatto per tentare di giungere alla pubblicazione, e
che sono quelli giusti per evitare ogni sorta di perdita di tempo...
PRIMO PASSO –
CORREGGERE, RILEGGERE, CORREGGERE, RILEGGERE.
No, non ho per sbaglio
tenuto i tasti Ctrl e V premuti... Uno degli errori più comuni
(E in questo mi ci metto pure io, come tanti scrittori già famosi),
è di considerare il libro finito come una sorta di “essere
perfetto”. Mille volte mi sarò detto “Fine! Ora non ci
metto più le mani...” Per il primo libro lo avrò
detto minimo dodici volte, e ancora oggi, aprendo una pagina a caso,
inorridisco al solo vedere degli errori. Quindi, per evitare di
mandare un aborto di libro, bisogna correggerlo più e più
volte. Ma come?
L'idea migliore sarebbe
farlo leggere e correggere a più persone, possibilmente
esterne, però non tutti hanno queste possibilità,
perciò armiamoci di pazienza e affrontiamo uno dei momenti
peggiori della scrittura.
A mio avviso ci vogliono
almeno, come minimo, per forza, sicuramente, e voglio andarci
leggero... 3 LETTURE + 3 CORREZIONI.
Uno dei più
grandi difetti di uno scrittore (e non è un difetto di
superbia, ma una cosa talmente normale che nessuno ci fa caso), è
di non leggere bene ciò che scrive... Che intendo dire? Che
quando rileggete tutto il vostro faldone, non leggete, ma “vedete”
la storia, e quindi non fate molto caso a quelle cose nere su uno
sfondo bianco comunemente dette parole... Non è colpa vostra,
è il vostro cervello, è colpa sua!
Lettura 1: (correzione
iniziale, o superficiale) Si legge per correggere errori grossolani,
ripetizioni, periodi sbagliati. Tranquilli... Nella prima correzione
salterete un mucchio di errori che nemmeno vi potete immaginare.
Lettura 2: (correzione
profonda della sintassi) Si legge il libro al contrario! Ebbene sì!
Al contrario: Dall'ultima frase, fino alla prima. Perchè ciò?
Perchè così perderete del tutto il senso della storia,
e vi concentrerete solo ed esclusivamente sulla costruzione delle
frasi e dei periodi, sulla punteggiatura e su eventuali errori di
battitura invisibili a un normale correttore Word, ecc, per esempio,
un “al” scritto al posto di un “la”, comunissimo errore
“invisibile”.
Lettura 3: (correzione
di eventuali errori logici e piccoli errori di sintassi tralasciati
dalla prime 2 correzioni) Si chiude il libro in un cassetto e si
mangia la chiave. Per 3 mesi si sbatte la testa sul muro, cercando di
“dimenticare” la storia poi, finiti i 3 mesi, si risputa la
chiave e si rilegge tutto il libro. Lo vedrete “cambiato”,
diverso... E vi chiederete “L'ho davvero scritto io questo schifo
qui!?”... Scherzi a parte: Se vi mettete subito a correggere,
saprete la storia a memoria e non vi concentrereste bene sugli
errori, perciò lasciate “riposare” la mente per un bel
periodo di tempo, magari scrivendo altro, o facendo altro... Dopo
circa 2\3 mesi, non vi ricorderete benissimo tutto, perciò,
riprendendo il libro per un'ulteriore correzione, vi accorgerete
degli errori molto più facilmente, e magari cambierete pure
qualcosa nella storia... Ve lo assicuro: I risultati sono devastanti!
Tanto da non riconoscersi in ciò che avete voi stessi scritto!
È normale, non scoraggiatevi... Migliorerete col tempo.
Alla fine di questi 3
passaggi otterrete un libro “accettabile” per un editore.
Ovviamente, più ripetete i passaggi e meglio sarà il
risultato, ma comunque ci saranno degli errori che non potrete
vedere! Come si dice: “Ogni scarrafone è bello a mamma sua!”
Non vedrete mai tutti i
difetti della vostra creazione... Per quello dovrete affidarlo ad
altri, però correggere aiuta a capire e imparare almeno dagli
errori che riuscite a notare.
SECONDO PASSO –
RICERCARE UN EDITORE
Ovviamente la ricerca di
un editore implica sapere che “tipo” di storia abbiamo scritto.
Abbiamo scritto un Fantasy? Un thriller? Un giallo? Un romanzo
d'amore? La storia di una banana?
Al giorno d'oggi esiste
Internet, perciò non è difficile sapere quale editore
fa al caso nostro. Io, personalmente, consiglio di andare a
iscriversi, o almeno a consultare questo sito: Writer's Dream, dove
potrete trovare una lista sempre in aggiornamento di editori. Ovvio e
doveroso ricordare di non prendere in considerazione nemmeno per un
millesimo di secondo editori a pagamento,
in quanto sono il cancro dell'editoria Italiana (oltre ai pessimi
scrittori). Non alimentiamo il cancro.
Sul
sito dei vari editori dovrete cercare nei cataloghi, e vedere se il
vostro “genere” è pubblicato. Inutile mandare un Fantasy a
una casa editrice che pubblica solo saggi scientifici. Cerchiamo di
risparmiare tempo e denaro. Segnatevi tutti gli editori che
pubblicano il vostro genere, senza distinzioni di grandezza, ecc...
Poi andremo a scremare la lista in base alle nostre esigenze.
TERZO
PASSO – INDIVIDUARE CIÒ CHE CERCHIAMO
1
– Esordienti sì o no?
Ora
che abbiamo la nostra bella lista di editori (In cui si spera ci sia
il nostro futuro datore di lavoro), dobbiamo eliminare chiunque non
sia interessato a noi. Esiste (almeno) in ogni sito, un recapito
telefonico o E-Mail, quindi togliete ogni timidezza e alzate la
cornetta per chiedere a un operatore o qualcuno addetto, se accettano
esordienti, se accettano il nostro “genere”, e ogni possibile
domanda che vi viene in mente. Già che ci siete chiedete anche
se richiedono “contributi” di pubblicazione (alcuni editori non
lo specificano sui siti). Se dicono di no, ottimo, se cincischiano su
parole come crisi\investimento sui giovani\necessità di
politica editoriale e altre cazzate, buttate giù il telefono:
Non alimentiamo il cancro, mi piace ripeterlo.
2
– Distribuzione.
Questo
sta anche a voi soppesare bene le vostre ambizioni. La distribuzione
è importantissima per un editore. Sapere dove il vostro libro
comparirà è assolutamente importante. Se volete
diventare il nuovo Manzoni, sarà utile che l'editore abbia una
distribuzione a livello nazionale, se invece volete essere pubblicati
solo in una data regione, o nella sola vostra città, basterà
ridimensionare le vostre ambizioni. Cercate sui siti degli editori, o
chiedete al telefono. Sempre su Internet potrete trovare quali sono i
migliori distributori Italiani. Imparateli a memoria!
3
– Modo di invio.
Su
questo argomento non si transige. Ogni giorno, sui banchi di un
editore, arrivano centinaia e centinaia di libri, e molti vengono
scartati solo perchè non rispettano le condizioni di invio.
Non siate uno di quelli! Leggete sul sito, chiedete al telefono o per
E-Mail, invocate qualche Dio, ma rispettate le condizioni di invio
dei manoscritti. La maggior parte degli editori lo descrive bene sul
sito. Se l'editore X chiede che il vostro manoscritto sia
accompagnato da una scatola di cioccolatini, fatelo! C'è chi
vuole una sinossi, chi il manoscritto in PDF, chi cartaceo, chi in
fogli senza rilegatura, chi vuole la lettera e il curriculum insieme
al manoscritto. Ogni editore ha il suo modo di ricevere i
manoscritti, e voi non siete nessuno per fare come vi pare! Su questo
non si può dar loro torto!
QUARTO
PASSO – INVIO E ATTESA
Beh...
Questo è il passaggio peggiore di tutti, anche della
correzione poiché, dal momento in cui il vostro libro è
impacchettato e spedito, voi non avrete più potere decisionale
su di esso. Purtroppo è il brutto di voler fare lo
scrittore... Non sta a voi decidere, né partecipare alla
decisione (se ci sarà), non potrete sapere se il vostro libro
è arrivato, né se è stato letto, se è
piaciuto o meno. Molti (forse troppi) editori non rispondono in caso
di rifiuto e, nel caso rispondano, molto raramente ti dicono cosa non
è andato bene. Le risposte sono sempre prestampate e vaghe
(del tipo: Il vostro manoscritto non rientra nella politica
editoriale della casa), ma almeno sono risposte. Tutt'oggi io
conservo la mia primissima lettera di rifiuto di Giunti editore come
una reliquia, almeno so che il mio libro è stato letto e
valutato, rifiutato ok, ma almeno uno in meno a cui pensare.
Mettetevi
in testa, comunque, che se avrete una risposta, negativa o (si spera)
affermativa, dovrete aspettare minimo nove mesi\un anno. Nel
frattempo potrete dedicarvi ad altro... Il bungee Jumping senza corda
può andare piuttosto bene.
Tipico scrittore che attende la risposta di un editore... Ci vuole pazienza.
Beh...
Spero di essere stato esaustivo, e di aver tolto qualche dubbio su un
argomento ostico come questo... Un saluto a tutti!
Ciao...ho letto tutti i tuoi consigli...e credo che tu mi abba dato molto,sto iniziando a scrivere un libro,vorrei parlare con te di alcune cose che mi frullano nella testa...anche perchè ho solo letto un botto di libri...ma di scrivere proprio nulla...ma ho quest'impulso...se tu accettassi ne sarei felice!
RispondiEliminaBeh, felice di averti aiutato. Comunque puoi trovarmi su Facebook, alla pagina "il destino di Nike". Non ti puoi sbagliare :)
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