E
dopo i gozzovigli vacanzieri, dopo essere sopravvissuti ai Maya, a
Babbo Natale, al 31 Dicembre, e alla Befana, rieccomi qui a buttare
qualche pixel in rete, per parlare di un argomento spinoso e
quantomeno importante per i tempi che corrono.
Difatti esisteva un tempo in cui il “mestiere” dello scrivere era riservato a pochi eletti, e il pubblicare un libro significava tutt'altro che mettersi di fronte a uno schermo e impazzire battendo tasti e cervello per buttare giù qualche baggianata colossale da dare in pasto a chissà quale malcapitato d'editore o lettore... Significava avere il “dono”, essere superiori agli altri, e finchè c'era questa idea, chi poteva scriveva, chi non poteva... Beh...
Un
tempo i libri venivano scritti a mano, rilegati e ricopiati, poi i
tempi sono cambiati, con l'avvento della stampa,
l'industrializzazione della cultura... Ma ora!?
Beh...
Ora vi sono altri mezzi, più o meno potenti, per far arrivare le
nostre baggianate a chiunque sia interessato o quantomeno sfortunato
da essercisi imbattuto per caso, o peggio, per sua volontà!
Se
non si fosse capito, in questo post, mi piacerebbe parlare dei nuovi
mezzi di comunicazione, i Social Network, Facebook & affini,
mezzi che possono permettere a tutti di far arrivare il proprio
pensiero a chiunque e in qualunque parte del mondo, e gli aspiranti
scrittori e non, non sono certo esenti da questo “potere”.
Ma
la domanda sorge spontanea: È davvero un bene che tutti, e dico
proprio tutti, possano utilizzare mezzi potenti come questi per
pubblicizzare la propria fatica?
I mille volti della nuova generazione...
Sarei un ipocrita a dire di no, dato ciò che sto facendo, ma secondo me la risposta è proprio questa: No, o meglio... Dipende.
Per inoltrarmi in questa discussione devo per forza di cose attingere da un po' della mia storia recente, quindi tirate fuori i barbiturici, i popcorn e della caffeina...
Tutti quelli che leggono questo blog, si spera, sanno che posseggo una pagina Facebook “specchio”, dove scrivo ogni tanto cavolate su ciò che faccio e che penso, chiedo opinioni a chi mi segue, o butto le mie nel cyberspazio, ma a che scopo?
Beh...
Lo scopo è piuttosto palese, è scritto bello grosso sotto al titolo
del blog stesso... Per i ciechi o i più distratti:
“Perchè se per essere pubblicato devi essere già qualcuno... comincerò da qui!”
Ma
è passato più di un anno... Ha funzionato?
Cominciai
a scrivere molto tempo fa, e allora Facebook non esisteva (mi sento
vecchio a dirlo), da allora sono passati i primi 4 libri della saga
di Nike, il 5° da finire, Dorian Curze (che è in fase di
pubblicazione, mi dicono esca ad Aprile), un'altra storia che dopo
150 pagine ho lasciato lì a maturare, e un'altra che sto scrivendo
per impegnare il cervello... Alle spalle ho tanti tentativi di invio
manoscritto alla “vecchia maniera”, delusioni, risposte mai
arrivate, o arrivate ma negative, ho persino tentato la via del
“biglietto da visita” alla fiera del libro di Torino (in quel
momento avevo già il blog e la pagina Facebook, ovviamente), ma
tutti questi tentativi durati quasi dieci anni, mi hanno portato a
poco o nulla... O almeno... A non arrendermi.
Se non ricordo male tirai su l'idea del blog e della pagina Facebook in una ventosa sera di Novembre di un anno fa, e da lì cominciai a buttare giù post sul Fantasy, sul mondo dell'editoria, e su tutto quello che poteva essere utile per “attirare l'attenzione”.
Mi
dissi al tempo: “Beh... se riesco ad avere un buon pubblico prima
ancora di pubblicare un libro... Un editore sarebbe un pazzo a non
notarmi... Cavolo! Pubblicano vampiri & affini! Calciatori e
prove del cuoco! Persino Fabio Volo!”
Ero
arrivato a questa conclusione perchè ho una cara amica nella “vita
reale”, la quale possiede una pagina Facebook da più di 150000
fans. La signorina potrebbe avere successo, perchè già di per sé
ha avuto proposte editoriali, ma il fatto che non voglia sfruttare
questa opportunità... Beh... Di questo ne abbiamo già parlato in
separata sede, ma immaginate cosa le posso aver detto.
Ma
forse sto divagando, o forse no...
Come
amo ripetere, ogni anno escono in Italia parecchi libri, molti libri,
troppi libri... Le case editrici a pagamento... Scusate... Le
tipografie a pagamento, ovvero il cancro dell'editoria Italiana,
sfornano titoli su titoli di “scrittori” illusi o esordienti
troppo pigri o codardi per confrontarsi con un giudizio “serio”
di chi è davvero interessato ad “investire” (Perchè le case
editrici, lo ripeterò allo sfinimento, sono aziende!) sul loro
lavoro. È vero, esistono anche gli sciocchi in questo mondo,
l'editor o “l'addetto ai lavori” che non capisce una mazza e che
rifiuta il vostro manoscritto perchè non lo capisce, o per altri
motivi, ma se tutte, e ripeto, tutte, le case editrici rifiutano il
vostro manoscritto, ci può stare che qualcosa non vada in quello, e
non nella materia grigia di chi lo ha preso in analisi.
Dove
voglio arrivare?
Beh,
semplice... Già di per sé in Italia ci sono tante, tante Case
Editrici “serie”, che sfornano libri su libri, dalle grandi alle
piccole, poi prendiamo gli editori a pagamento, che sono ancora di
più e che più sfornano titoli e più guadagnano, in barba alla
qualità, poi ci sono i vari Amazon e affini, i print on demand su
internet, che gettano in rete tutti coloro che hanno avuto un'idea e
che non hanno avuto o voluto avere la possibilità di passare per i
“canali normali”, anche se non è assolutamente detto che la
qualità scarseggi in quei luoghi... In poche parole: Ogni anno
escono decine di migliaia di nuovi titoli, e la maggior parte di essi
si perdono nel nulla, perchè in Italia già si legge poco, e la
scelta è abnorme, o per dirlo alla “Bionda monocola di Kill Bill”,
gargantuesca.
Se
poi ci mettiamo anche Facebook & affini...
Alla
fine cosa spera un aspirante scrittore in un Social Network?
Il
novizio scrittore apre la sua pagina, il suo blog, e bello tronfio
del suo essere superiore butta giù tutto ciò che ha da buttar giù
per rendere la pagina appetibile ai navigatori, poi comincia magari a
dare un'occhiata ad altre pagine per vedere come poter ampliare il
suo pubblico... Infine, bello sicuro dell'immediato successo,
impettito dal suo acume, scrive il suo primo post, il suo primo
pensierino, o prende da internet una citazione famosa e la schiaffa
sulla pagina con tanto di foto (Lo faccio anche io, ovvio, perchè
credo che a volte è meglio lasciar parlare altri che hanno espresso
la stesa idea in maniera migliore, o a volte per pura scarsa voglia
di usare il mio di cervello). Poi il nostro eroe si mette lì a
cliccare il tasto per aggiornare la pagina, e aspetta, aspetta,
aspetta... Che aspetta?
Aspetta
che il suo post diventi leggenda... Che un'orda di gente lo elegga a
nuovo profeta del millennio, che il suo link o pensierino venga
condiviso da tutti come un virus...
“Oh,
mio dio! Ma questa l'ha scritta Tizio Caio! Devo condividerla!”
Questo
è quello che si aspetta il nostro esordiente scapestrato, ridendo
sotto ai baffi per il suo acume e la sua argutezza di pensiero...
In
realtà la probabilità che uno sciagurato a caso clicchi su “mi
piace”, o addirittura condivida il suo pensiero, è minima,
infinitesimale.
Potrete
scrivere ciò che volete, come lo volete, e nella maniera più
intelligente e arguta che credete... Il 99% dei contenuti dei social
network sono spazzatura, sarò banale, ma se scrivete una frase di
Dante Alighieri con tanto di riflessione, magari davvero
intelligente, è molto probabile che i “Like” non raggiungano i 2
o 3, nel caso abbiate anche 1000 fans, ma se una tizia a caso tra le
vostre amicizie scrive “vado in bagno”, è più probabile che
riceva tra i 10 e i 20 like, così come un commento del tizio che
“forza Juve\milan\inter!” perciò non fatevi il sangue marcio...
La
mia amica di prima riceve in media 500\1000 like per ogni post che
pubblica... Però ha più di 150000 fans... Fate il conto in
percentuale...
Quando
decisi di tirar su blog e pagina, la mia amica mi disse una cosa che
tutt'ora ricordo: “Se devi far scaricare un libro, fai che in 1
click funzioni, la gente al secondo click si stufa, è pigra... Anche
se scrivi qualcosa sulla pagina, più sei breve, e più è probabile
che verrai letto... La gente è pigra. Potresti pregar loro di
condividere il tuo link, ma nessuno lo fa... La spiegazione!? Mistero
della fede... Non stare a chiederti perchè, né devi arrabbiarti,
dicendo che: Cavolo! Basta un click! Non ha senso... Non ne vale la
pena.”
I
social network sono una grande possibilità per tutti, dalle aziende,
ai singoli... Sono stati i protagonisti di molte rivoluzioni
nell'ultimo decennio, basta guardare la cosiddetta “primavera
Araba”. Comunicare, condividere, immediatezza, libertà. Se, però,
associamo questa possibilità alla scrittura, o all'arte in sé,
rischia di essere un'arma a doppio taglio, poiché, sì, anche
Faletti & Co. possono avere le loro pagine Facebook, ma anche il
nostro amico Tizio Caio, il che mette tutti sullo stesso piano, e per
chi è in grado di scrivere due parole in riga senza sbagliare può
essere deleterio, poiché, a parte i “già famosi”, il nostro
bravo eroe deve “emergere” dalla massa, e considerando il
“navigatore medio” non è facile.
Quello
che conta è non badare troppo alle frustrazioni, e andare avanti per
la propria strada, Facebook & affini possono aiutare, ma non
danno il talento, né faranno mai di uno scrittore mediocre uno
scrittore bravo, quello lo si decide sul foglio bianco, o nel caso di
ora, davanti allo schermo bianco di word.
Non
mi sono mai pentito di aver aperto il blog, né la pagina Facebook. È
divertente, a mio avviso, e in qualche modo stimolante. Alla fine
sono stato pubblicato, dopo tanti anni di sacrifici e delusioni, ma
né questo blog, né Facebook hanno contribuito a ciò, sono stato
bravo, fortunato, o come meglio credete, ma il manoscritto è passato
per le trafile comuni, passando per il giudizio di un addetto ai
lavori.
Per
quanto riguarda Nike e la sua storia, beh...
Non
è a caso che ho dato questo titolo al Blog e alla pagina Facebook...
Un
saluto a tutti!
P.S.
Avevo
promesso un'intervista a uno scrittore tempo addietro, e vi assicuro
che arriverà. Tutti abbiamo i nostri impegni e, ahimè, i nostri
imprevisti.
Ci
vuole pazienza, come per tutto, del resto...
Caro Tizi, concordo in tutto e per tutto.
RispondiEliminaStrano, ma vero!
Susi.
Eh beh... Considerando che sono cose che mi hai pure detto tu :)
EliminaNon mi trovo d'accordo - non del tutto almeno.
RispondiEliminaGeneralizzare è troppo facile a questo punto e secondo me rovina l'intenzione di tutto il post. La descrizione del 'novizio scrittore' mi ha fatto un po' sorridere: da come ne hai parlato, sembra che tutti quelli che si trovano su facebook sono dei cretini patentati, ma non mi pare proprio così. Certamente, non esiste selezione su questi social network e un buon 80% di tutta la rete è riempito di spazzatura e roba che non mi metterei a leggere nemmeno sotto tortura: un fiorire florido di K e abbreviazioni da cui mi tengo volentieri alla larga. Però non vi potete basare solo su questo. Mi spiego, facebook è un passatempo: se hai una pagina su questa piattaforma, 9 su 10, la usi come valvola di sfogo, perché magari ti piace scrivere, hai passato una giornata stressante e per rilassarti ti dedichi un po' a te stesso scrivendo 3 o 4 cosette sul web, giusto perché sei spallato e non hai voglia di fare altro.
Personalmente, ho una pagina su facebook - in realtà poco conosciuta, ma non è questo il punto - e ci scrivo due idiozie ogni tanto. Ma ciò non significa che io sia un cretino di prim'ordine che pensa di diventare il prossimo Tabucchi grazie al web. Figurarsi! Scrivo cose di poco peso giusto per sfogarmi, e il più lo tengo per me. Se devo mettermi a scrivere un manoscritto, di certo non farei copia&incolla dai miei post. Di certo alzerei molto di più 'la mira'. Ad esempio. Io sono arrivato qua attraverso la pagina della signorina Casciani, appunto, e voglio subito essere chiaro: nulla di ciò che scriverò adesso sarà scritto in maniera sarcastica o acida o in qualunque maniera negativa, perciò spero di non offendere nessuno nella maniera più assoluta. Quello che scrive la Casciani è molto piacevole, carino, grazioso. A tratti è anche coinvolgente, naturalmente. Però, sono certo che quello non è tutto ciò che può dare. Perché se lei davvero avesse intenzione di scrivere un libro facendo copia&incolla dalla sua pagina, io quel libro non lo comprerei. Ma non per questo posso dire, 'Lei non saprebbe scrivere un libro'. Ma se davvero quello fosse tutto ciò che ha da offrire, allora no, se fossi un editor, non la pubblicherei. Naturalmente, io parlo per sommi capi, non ho mai parlato con la diretta interessata, né la conosco a fondo, quindi non mi permetto di parlare oltre (spero inoltre di non aver offeso la sua sensibilità, mi spiacerebbe)! Per questo motivo, io credo che è sbagliato bollare chiunque abbia una pagina facebook come 'uno che non ce la potrebbe mai fare'. Certo che ci si può fare. Facebook non è tutto, di certo non ti darà l'immortalità, di certo non ti farà diventare uno scrittore che può vivere esclusivamente della sua arte in mezza giornata, ma attenzione a sminuire e portare tutti sullo stesso livello. Anche se in realtà, chi è davvero determinato e sicuro di ciò che fa, non sta troppo a badare a chi dice, 'non puoi farcela'.
E chi è bravo, ma bravo davvero, magari è pure su facebook. E col tempo, avrà le sue soddisfazioni.
Spero di essere stato esauriente!
Ma io infatti mi riferivo a coloro che usano Facebook proprio come "piattaforma di lancio" per se stessi, magari considerandola come unica possibilità per arrivare là dove vorrebbero. Quello a cui mi riferivo, se hai ben letto il post, non è che lo scrittore in questione scrive baggianate sulla sua pagina, no... è che potrebbe scrivere anche il nuovo Gattopardo e pubblicarlo su FB, ma la "gente comune" non se lo filerebbe perchè preferisce l'immediatezza e la frivolezza di un commento sul tempo, piuttosto che mettersi a leggere qualcosa di più "serio". La mia era una critica all'utilizzatore medio di Facebook & affini, e un resoconto su come questi mezzi potrebbero cambiare il modo di vedere l'editoria.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la Susanna, porto il suo esempio in quanto la sua pagina, essendo frequentatissima e seguitissima, avrebbe di primo acchito un gran ritorno pubblicitario che, se fossi un editore, non sottovaluterei. Non dico che dovrebbe scrivere un libro copiando e incollando le sue frasi, ma semplicemente scriverne uno... La casa editrice è un'azienda, e in quanto tale vuole "vendere" il prodotto, altrimenti non ci sarebbero certi nomi in giro per le librerie. Usano il calciatore, il VIP, ecc, perchè sanno che si farà pubblicità da solo (colpa dei lettori se poi vende davvero). Puoi scrivere pagine e pagine di fesserie, ma se vendi 1000000 di copie l'editore di pubblicherà con tanto di sorriso. Io mi riferivo a questo: Alla pubblicità che la Susanna si potrebbe fare da sola con la sua pagina, un bel deterrente per essere pubblicati.
Spero di averti risposto, e scusa il ritardo.
Caro Tiziano,
RispondiEliminaè da qualche giorno che mi sono totalmente immersa nella lettura dei tuoi articoli, che ho trovato davvero molto molto interessanti!
Sono molto curiosa di leggere sia Dorian Curze che Nike (che continuo ad avere difficoltà nel leggerlo Naichi!)
A proposito di questo articolo, condivido perfettamente le tue argomentazioni sull'utente medio di FB; sul fatto di scrivere poco per ottenere un'attenzione maggiore, sullo scarso interesse riguardo argomenti impegnati, sulla pigrizia in generale.
Riguardo alla pigrizia dell'utente medio vorrei consigliarti un paio di suggerimenti per il blog, sperando di fare cosa gradita:
- metti un link ben visibile da qualsiasi pagina del blog alla tua pagina FB, perché ho avuto difficoltà a trovarla, se non da un singolo articolo (o magari sono tonta io che non l'ho trovata altrove! :D )
- controlla il link per comprare Dorian Curze da Ultima Books perché da Chrome non rimanda a nulla, mentre IExplorerSchifezz non fa nemmeno visualizzare l'immagine della copertina.
Grazie ancora per gli utili e interessantissimi consigli!
Veronica
Ciao Veronica
EliminaBeh,,, In primis complimenti per aver avuto la pazienza di leggere tutti gli articoli, eh beh grazie per le segnalazioni dei link. Purtroppo come avrai visto anche tu non ho molto più tempo per seguire il blog (anche se a breve credo di tornarci a lavorare a pieno regime) perciò non ho più avuto modo di controllare.
Comunque, per quanto riguarda Dorian, è facile: Cercalo su Google e troverai la pagina della GDS edizioni, lo trovi nel catalogo.
Ti ringrazio
Tiziano
Essendo una cosa che ho notato mi è sembrato il minimo dirtelo.
EliminaPer quanto riguarda Dorian, ho già provveduto ad acquistarlo da Ultima Books e sono davvero curiosa di leggerlo e... congratulazioni per la pubblicazione!
Mi ha fatto molto piacere leggere del tuo successo con un editore dopo le mille peripezie!
E per questo ti ringrazio, provvederò appena riuscirò ad avere un paio d'ore a fila di tranquillità per riprendere ciò che mi piace davvero fare. Comunque buona lettura con Dorian, spero di faccia compagnia e ti diverta a leggerlo così come io mi sono divertito a scriverlo.
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