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venerdì 9 maggio 2014

IL BIANCO MURO DELL'INIZIO...

Tutto ha un inizio, tutto ha una fine...
Questa è una frase classica che molti, tutti, usano prima o poi, ma per chi si diletta, come me e tanti altri, all'arte dell'imbrattare le pagine per cercare di tirare fuori qualcosa di perlomeno decoroso, una di queste due parti, o se non tutte e due, hanno un retrogusto amarognolo.

Il post in questione ha a che fare con la scrittura, appunto, ma non solo Fantasy.
Non molto tempo fa ho ricevuto un commento su uno dei miei vecchi post, e l'internauta in questione mi ha appunto chiesto di scrivere un post su uno dei più terribili nemici che uno scrittore si può fare durante la sua... Chiamiamola “carriera”.
L'inizio.


L'inizio infatti è una brutta gatta da pelare, una bella bestia con cui spesso mi sono imbattuto durante i miei lunghi anni di scrittura giornaliera e non. Infatti, per i più schematici cervelli scribacchianti, una storia (Perchè senza una storia\trama un libro non ha senso di esistere) è composta principalmente da tre parti fondamentali: Inizio, svolgimento, fine.
Punto.

Oggi lascerò perdere (in parte) le seconde due, per dedicarmi principalmente sulla prima, perchè infatti non c'è nulla di peggio, secondo me, che ritrovarsi una bella idea in testa ma scontrarsi contro il muro bianco di una pagina vuota, stare lì a rimuginare e rimuginare sul da farsi, e poi chiudere lo sportello del notebook rimandando tutto all'arrivo dell'ispirazione.

Ora... Per meglio spiegare come può essere possibile abbattere questo candido muro, vorrei fare una piccola regressione risalente a qualche giorno fa.

C'era una volta...

Ma anche no... Insomma, ero a un bar con un mio amico a farmi un drink, e come spesso accade ci siamo ritrovati a parlare di libri, film e affini. Si da il caso che questo mio amico abbia scritto un saggio sul famoso Charles Bukowski, scrittore dai noti eccessi e stile di scrittura, e mi è venuto in mente di usare la sua tumultuosa vita per fare un esempio pratico.
Ora non starò a scrivere l'intera vita di Bukowski (Per quello c'è Wikipedia), ma una parte di essa, che poi è quella che mi serve. Bukowski infatti ha scritto e pubblicato il suo primo libro (Post Office) alla veneranda età di 49 anni, dopo aver scritto bene o male tutta la vita, ed essere stato fermo (Scriveva solo poesie e niente racconti\romanzi) per quasi dieci anni.
Bukowski infatti lavorava in un banco postale, e c'è stato per ben 11 anni, poi ricevette da un editore (Black sparrow) una proposta di 100 dollari al mese per tutta la vita in cambio dei suoi servigi come autore, e lui disse:

Avevo solo due alternative: Restare all'ufficio postale e impazzire... O andarmene a giocare allo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame.”

Dopo solo un mese (Non un anno, un mese!) scrisse e pubblicò Post Office...
Che dite... Ha battuto il mostro dell'Inizio?


Beh... Lui c'è riuscito, e anche bene... E voi?


Beh, ovviamente non tutti sono come Bukoswki, alcuni ci mettono anni a completare un solo racconto di dieci pagine, altri anche di più, altri lasciano perdere e si dedicano ad altro, ma per quanto riguarda il posto in questione, darò per scontato che non impugniate la zappa e continuiate a scrivere... Perchè è proprio questo che si tratta: Scrivere.

Come già avrò ripetuto decine di volte, fino alla nausea, il rimedio ottimale per cominciare e poi continuare a scrivere... È scrivere! E leggere anche di più!
La sensazione ben la conosco: Si apre un nuovo file, e ci si trova di fronte a una pagina bianca, e poi... “E ora!?”
E il tuo cervello: “Mah... Non so... Dimmi te. Sei tu che hai avuto la brillante idea di interpellarmi... Io stavo solo pensando a cosa ci sarà per cena.”
Il fatto è che per cominciare una storia, ovviamente, bisognerebbe avere almeno in mente un qualcosa, un'idea (QUI il post in cui ne parlo), un finale, un personaggio o più di uno (Altro post QUI), per i più schematici una scaletta preparata (Ancora QUI per quella), una scena che ci ha fatto rizzare i peli al solo pensiero... Insomma, ci sarà pure un motivo per cui vi siete dati la briga di aprire questo benedetto file.

A me è capitato piuttosto spesso di cominciare una pagina bianca con la testa piena di idee valide, ma con la consapevolezza, dopo poche righe, che qualcosa non tornava... Tutto scema, ci sembra inutile e stupido... Quello che ci sembrava essere l'idea del millennio si rivela poi essere un'enorme cavolata. Invece è solo una questione di metodo.

Cavolo! C'è chi ha scritto un inizio a dir poco orripilante, finendo poi per diventare un classico della letteratura Italiana! M'immagino il caro autorone ai suoi tempi mettersi lì con la piuma d'oca e chiedersi, come tutti noi: “E ora?”

E poi dirsi alla fine: “Beh... Il ramo del lago di Como non c'entrava nulla con la storia, ma poi ho ingranato!”

Di sicuro un inizio come quello di Manzoni non verrà mai più ripubblicato (E vorrei ben vedere!) in tempi moderni, ma lui è partito così e poi ha sviluppato tutta la storia... Direi che c'è riuscito... Perchè non dovreste riuscirci voi con la storia del vostro orco Vurkgnaf affetto da meteorismo!?

Siete di fronte a Vurkgnaf... Beh... Meglio che stargli dietro!

La prima regola per battere il mostro dell'inizio è... Sembrerà banale:  Iniziare!

Non soffermatevi su domande inutili al momento... Decidete di iniziare, ma non di battere la testa sulla tastiera nella speranza che la nostra fronte colpisca i tasti giusti per formare parole e periodi senza senso, spesso, troppo spesso, nemmeno con la punta delle dita certi pseudo scrittori riescono a farcela. Non chiedetevi se dovete usare la terza o la prima persona, se il passato o il presente, se il nostro personaggio ha avuto un improvviso attacco di diarrea o meno... Iniziate!

Tante volte mi sono trovato a cominciare a scrivere dicendomi “Che bruttura!” ma almeno poi avevo qualcosa su cui ragionare in seguito, correggere, riscrivere, o addirittura tagliare e buttare via.
Il ragionamento è semplice: Devo arrivare da un punto A a un punto Z, ma per arrivare a Z devo passare per B, C, D, ecc., quindi iniziamo narrando dal punto A al punto B. non importa se è una schifezza colossale, intanto scrivetela, poi ci ragionerete successivamente. Se l'idea è valida e, soprattutto, se vi diverte buttarla giù, vedrete nella vostra testolina bacata da scrittore partire rami e radici che si svilupperanno da soli, tanto che dovrete chiamare un giardiniere per impedire al siffatto albero di crescere troppo e oscurarvi la vista della vicina di casa che ha l'abitudine di ballare seminuda alla finestra di casa vostra (Wow! Che metafora!).
Tanto ricordate bene: La scrittura è allenamento! Il cervello è come un muscolo, e anche se avrete scritto 30 pagine in un'ora di sola fuffa, potrete sempre cancellare e rifare, non avrete perso tempo, perchè intanto avrete scritto qualcosa e l'avrete allenato a sufficienza per fare meglio la prossima volta. L'importante è essere costanti (QUIaltro post utile). Non badate al fatto che vi sembrerà di essere stati banali, molti scrittori partono con la storia e poi tornano indietro a modificare e tagliare, spesso l'inizio che scrivono viene completamente rifatto alla fine. Spesso l'inizio è l'ultima cosa che si butta giù.

Ma per arrivare al punto di prendere l'inizio, cancellarlo, e rifarlo in maniera migliore, bisogna aver scritto bene o male tutta la storia, e se non cominciate non ci arriverete mai.
E... Beh... Al limite c'è sempre la buona vecchia zappa per darvi al Guerrilla Gardening.


Alla fine, come sempre, spero di essere stato almeno un briciolino utile, e... Un saluto a tutti da parte mia, e da parte dell'orco meteoritico Vurkgnaf!

2 commenti:

  1. Sempre ironico come sempre!
    Ottimo post, comunque secondo me l'inizio è difficile più o meno in base alla nostra idea di base: ci sono quei principianti che credono che il loro primo libro in assoluto sarà ancora più rivoluzionario della Divina Commedia, e pretendono che esso sia un capolavoro; e ci sono quelli che, umilmente, sanno che il loro primo libro "non sarà niente di che", ma lo scrivono comunque consci che, continuando a scrivere, miglioreranno.
    Secondo me i veri scrittori, quelli che hanno qualche possibilità di fare strada, sono i secondi.

    P.S: Si, sono quello che ti aveva consigliato questo post ;)

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  2. Tiziano sono uno scrittore in erba,vorrei dei consigli da parte tua,prettamente estetici e di forma,visto che sono rimasto estremamente affascinato dal tuo modo conciso,diretto e senza fronzoli e orpelli di scrivere.Mi ha davvero colpito,e vorrei sottoporre alla tua attenzione e al tuo giudizio (negli stessi canoni e termini che impieghi nello scrivere i tuoi blog) dei miei scritti per correggere eventuali cattivi tiri che non voglio trascinarmi dietro.Se tu mi contattassi te ne sarei molto grato,purtroppo sono veramente ignorante in materia di comunicazione telematiche,quindi ti lascio qui e-mail e account Fb in modo che tu possa contattarmi visto che io non sono in grado di scriverti,essendo come ripeto,una frana con il pc.Grazie mille.E-mail fedegalba@hotmail.it ,facebook: Erik Blue (foto profilo Kimimaro di Naruto).Aspetto quanto prima un tuo messaggio! Cordiali saluti e ringraziamenti in anticipo.

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