Ritorno a scrivere sul blog,
finalmente (Altri diranno “Ma anche no!”, ma noi non ci
badiamo...), dopo mesi di inattività dovuta a un bel viaggio d'un
mese in Canada, a Toronto (Esperienza irripetibile), e l'estate da
vivere, poiché senza divertimento e amici la vita non vale la pena
d'essere vissuta.
Dunque ritorno a casa, la testa
sgombra da due mesi di “inattività scrittoria”, e subito mi
pongo di fronte ai problemi che derivano dallo stare nella totale
nullafacenza.
Si dice (E a ragione) che per
correggere un libro bisogna lasciarlo riposare per qualche tempo, in
modo da dimenticare la storia, e porsi di fronte a esso con un occhio
diverso da quello dell'autore... Cosi prendo la mia ultima fatica,
Dorian Curze, e passo in rassegna ogni capitolo, pagina, riga e
parola, correggendo errori di battitura, di logica, di stile. Il
risultato devo dire che mi ha parecchio soddisfatto, e ora Dorian
Curze è pronto per viaggiare nella solita incertezza del mare
editoriale italiano (Sempre in tempesta, ovvio).
Finita la solita e noiosissima trafila
di step di correzione (Eh, sì, la correzione è la parte più noiosa
dell'essere scrittore, o millantarsi tale), pongo la mente al
“futuro”, quindi al passato, giusto per non perdere il vizio di
scrivere baggianate una dietro l'altra.
Sono circa 6 mesi (Sei mesi!) che non
metto mano su Nike e la saga Fantasy per cui questo blog è nato...
Ovviamente non sono preoccupato, poiché per ragioni di marketing so
che Nike e la sua storia non potrà avere successo editoriale se non
conclusa del tutto (Perchè, ovvio, gli editori non prenderebbero mai
in considerazione una saga di un emerito sconosciuto, lunga, e
incompiuta), e se non accompagnata dall'inizio da una pubblicazione
che mi renda un po' meno sconosciuto (Dorian Curze serve proprio a
questo).
Non sono quindi preoccupato dai fans
scatenati che aspettano l'uscita del nuovo libro facendo la fila di
fronte alla libreria (Non al momento, ovvio... Concedetemi una risata
satanica), né da vari ed eventuali editor che vogliono una rapida
conclusione per rispettare tabelle editoriali conosciute solo a loro,
no... Ho tutto il tempo del mondo per finire e concludere al meglio
il 5° libro della saga, che non è nemmeno l'ultimo.
MA!
Eh, sì... In tutto questo preambolo
c'è un “MA”...
Ma sono 6 mesi che Nike è congelato,
6 mesi che non parlo con lui, 6 mesi che attende ad Esphira un
ordine...
“E cosa c'entra tutto questo,
scusa!?”
Diranno i lettori più educati e meno
tendenti al turpiloquio...
C'entra e come!
Perchè come scrissi tempo addietro,
se uno scrittore o presunto tale ha un minimo di esperienza alle
spalle e scrive da parecchio tempo, si potrà facilmente accorgere di
come un personaggio in sé prenda vita, abbia pensieri, azioni e
personalità che vanno fuori dal controllo di chi lo ha creato.
Se voi aveste un amico di sempre, con
la quale avete condiviso idee ed esperienze, sulla quale avete sempre
contato nei giorni bui, e questo amico di sempre scomparisse da un
giorno all'altro per mesi e mesi... Come reagireste se questo amico
d'un tratto bussasse alla vostra porta, magari mentre meno ci
pensavate, e vi chiedesse un grande favore che implicherebbe un
vostro notevole sforzo?
Vi fidereste ancora?
Lo fareste entrare in casa senza
domandare dove diavolo è stato fino a ora?
Sappiate che un personaggio inventato
d'un libro non è diverso da una qualsiasi persona “vivente” di
questo mondo, anzi, spesso i personaggi vivono meglio la vita delle
persone “reali”.
Quindi, dopo 6 mesi in cui Nike è
stato ignorato in favore di Dorian (Sappi, Nike, che l'ho fatto per
il tuo bene, e solo per quello!), e ovviamente il ragazzo se l'è
presa.
Ecco... Uno cerca di tornare a casa, apre la porta, e... Ci trova questo!
Mi ritrovo dunque dopo 6 mesi di
esilio per mia scelta dal mondo di Nike, mondo che io stesso ho
creato in tutti i suoi particolari. “Bene, rimettiamoci all'opera!”
mi son detto, ma appena aperto il file, appena riletto tutto ciò che
avevo scritto (Al momento il 5° libro conta la bellezza di 300
pagine), riletti tutti gli appunti cronologici sugli avvenimenti, un
dubbio atroce mi assale:
“E ora!? So cosa devo fare, so cosa
Nike deve fare, ma... Non riesco a vederlo!”
Nike si è nascosto tra le pagine
della storia, mi guarda storto tra i vicoli delle case delle città
che io stesso ho creato, fa lo scontroso e non obbedisce. Sono ai
cancelli del mio mondo, e vedo tutti i miei personaggi che mi
intimano di prestare attenzione. Devo riguadagnare la loro fiducia
pian piano, come le persone reali.
Ciò mi fa apprezzare ancora di più
la sfida dello scrivere, poiché mi ha fatto realizzare con ancor più
forza tutto ciò in cui ho sempre creduto.
Quindi, alla fine, questo post non è
stato scritto come consiglio di scrittura o affini, ma come “sfogo”,
o meglio, come riprova per dire a me stesso (E anche a voi), che il
lavoro finora fatto non è stato tempo buttato al vento.
Dai, Nike... Non te la prendere, vieni che ti offro un caffè. facciamo pace.
Il prossimo post sarà incentrato
sulla storia della mia ultima fatica: Dorian Curze. Come è nato,
perchè, e che idea l'ha fatto crescere... E se Nike se la prende,
beh... Gli offrirò un caffè per farmi perdonare.
Un saluto a tutti.
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