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martedì 28 febbraio 2012

IL FANTASY, E L'ARTE DELLA GUERRA

E, come promesso, dopo aver descritto a grandi linee un buono svolgimento d'un duello in base alle armi che i nostri personaggi utilizzano e altri fattori (QUI), eccomi di nuovo a scrivere un post su un nuovo argomento, più ampio, intricato e importante per chi scrive un Fantasy: La guerra & il suo naturale svolgimento. 
 
Parecchi scrittori credono di sapere o ignorano del tutto l'argomento, dilettandosi a scrivere boiate pazzesche di eserciti che si fronteggiano a colpi d'ascia e spade, senza sapere che la guerra è un'arte antica, su cui sono stati scritti trattati su trattati per regolarne lo svolgimento. Come sempre non finirò mai di ripetere che l'arma principale per uno scrittore che si definisce tale è un minimo di DOCUMENTAZIONE, un minimo, mica pretendo che a scrivere d'una battaglia sia un generale dell'esercito, basta sapere e aver presente alcune precetti di base prima di mettersi al tavolo a descrivere una battaglia senza capo né coda. 
 
Avrete di sicuro visto centinaia e centinaia di film sulla guerra (moderna e non), letto libri al riguardo, o che comunque andavano a toccare l'argomento da vicino. Quante volte avrete visto la guerra nei panni dell'eroe di turno, o del soldato semplice, o di chi vi pare... Ma quante volte, durante la lettura\visione della suddetta guerra vi siete chiesti se lo svolgimento della stessa era credibile o ben fatta? Se mi rispondete “mai\qualche volta\non ci ho fatto caso perchè ero preso dallo svolgimento della storia” vi crederò...

Non sono un esperto di guerra, né pretendo di conoscere a menadito la tattica militare medioevale (poiché per quel che scrivo, quella si avvicina molto di più al mio standard di guerra), ma almeno posso dire di aver preso visione di un po' di materiale per poterne parlare, letto alcuni interessantissimi libri al riguardo e, di conseguenza, cercato di rendere le “mie” guerre più vicine possibile a quel realismo che dovrebbe caratterizzare ogni storia che ne descrive una. 
 
So perfettamente che l'argomento in sé è abbastanza ostico, ma vediamo di vederne i punti fondamentali, cercando di arrivare al nocciolo della questione senza dover per forza passare per ogni maledettissimo dettaglio che un'arte antica come questa nasconde in ogni sua piega.

In questo momento, sotto il mio naso, ho un bel libro (un antico libro direi, scritto nel 300 AC, ma il quale è tuttora utilizzato in vari campi): Sun Tzu, the art of war, che è un bel vademecum per poter comprendere alcuni fondamentali aspetti di una battaglia. Come sempre consiglio di spendere qualche soldino per averlo in casa, merita davvero poiché, per quanto vecchio e in alcuni punti concettualmente obsoleto, è un'ottima fonte di ispirazione. Quindi, per scrivere questo post, mi ispirerò parecchio a ciò che nel libro è scritto e a ciò che so dell'argomento (ovviamente un po' di conoscenza presa qua e là, Wikipedia, libri, ecc.)


La copertina del libro Sun Tzu the Art of War.

Dunque... Per descrivere e organizzare per bene una guerra (facciamo tra due regni paritari in quanto a forze e mezzi) bisogna tener ben presente alcuni aspetti fondamentali:
  • Il risultato
  • Terreno & Meteo
  • Motivazioni & Morale
  • Rifornimenti & Logistica
  • Formazioni & Tattiche
Andiamo a vederne uno per uno...

IL RISULTATO

Beh... Qui c'è poco da spiegare dell'argomento in sé, ma è comunque essenziale soffermarci un po' su questo punto. Bisogna chiedersi: “Come finirà la battaglia? Chi vincerà? Quali nuove situazioni si andranno a creare nel mio nuovo mondo qualora il risultato fosse questo o quello?” Perchè, come il passato (e il presente) insegna, non v'è guerra o battaglia senza i suoi pro e i suoi contro. Non sempre, nonostante una vittoria schiacciante, l'esercito ne riesce integro e senza danni, così come quello sconfitto (a maggior ragione). Bisogna quindi ponderare bene il risultato (che, ovviamente, avrete già in testa dall'inizio), e come questo andrà a influire sui fattori futuri della storia.

IL TERRENO & IL METEO

Altro importantissimo fattore spesso ignorato dalla grande maggioranza degli scrittori. Spesso si è troppo concentrati su cosa accade, su come schierare le formazioni, descrivere i dettagli di armi e armature, o altre cose. Giusto in parte, ma in parte no. Moltissime battaglie (nel passato) hanno avuto un esito diverso dalle aspettative poiché un esercito (magari inferiore in numero e mezzi) ha sfruttato nel migliore dei modi la condizione meteorologica e la conformazione del terreno. 
Se scrivete Fantasy (cosa che do per scontato se state leggendo sul mio blog le cavolate che scrivo), avrete di certo, ogni volta che scrivete, davanti al vostro naso la vostra mappa del vostro mondo (ho detto vostro per caso!?), quindi saprete perfettamente che tipo di terreno i nostri eroi corazzati e i brutti mostri hanno sotto gli stivali, che tipo di condizioni climatiche si trovano a dover affrontare, e perciò che tipo di contromisure e tattiche bisogna adottare.
A proposito del terreno (il cui libro dedica interi capitoli e considerazioni), una frase recita nelle primissime pagine: 

“Se so che il nemico è attaccabile e che i miei soldati sono pronti a combattere, ma non che le condizioni del terreno sono insidiose, le mie possibilità di vittoria sono dimezzate.”

Altro bel passaggio:

“Se conosci il nemico e te stesso, la vittoria sarà indubbia. Se conosci la terra e il cielo, la vittoria sarà totale.”



Sun Tzu divide i tipi di terreno in sei categorie (poi ampliate, ma comunque ne cito solo i concetti generali): Accessibile, a trappola, non risolutivo, stretto, scosceso e distante.
 
Ogni terreno ha vantaggi e svantaggi, e ognuno di essi ha una strategia definita.
 
- Accessibile: Entrambi gli eserciti possono avanzare.

- A trappola: L'esercito può avanzare facilmente, ma difficilmente indietreggiare.

- Non risolutivo: Se il terreno impedisce a entrambi gli eserciti di eseguire attacchi vantaggiosi.

- Stretto: Il terreno offre un punto stretto, il quale offre vantaggi al primo che vi si barrica.

- Scosceso: Terreno elevato, il quale offre vantaggi al primo che vi si posiziona.

- Distante: É un terreno che non offre vantaggi e, anzi, offre svantaggi al primo che attacca.

Esempi pratici per ogni terreno. 
 
Accessibile: Se avete mai visto il film Braveheart, gli scontri campali tra due eserciti, uno di fronte all'altro, sono accessibili, poiché offrono a entrambi gli eserciti di manovrare e avanzare.

A trappola: Mi viene in mente un esercito che ha appena superato una palude, e che si trova ad affrontare il nemico con la stessa alle spalle. Impossibilitato di ritirarsi ordinatamente avrà uno svantaggio considerevole.

Non risolutivo: Due eserciti che si fronteggiano dentro a un bosco\foresta\ecc., con scarsa manovrabilità e altri svantaggi da ambo le parti. Non vi è modo per entrambi di vedere la totalità del nemico, né le loro effettive posizioni. Per ogni attacco portato a termine da ambo le parti non si ha la certezza di aver vinto lo scontro.

Stretto: L'esempio perfetto è l'antica e famosa battaglia delle Termopili, tra Spartani e Persiani (il film 300, per intenderci). I 300 Spartani tengono a bada il numerosissimo esercito di Serse, sfruttando la gola stretta.

Scosceso: La battaglia di Crècy nel 1346, dove l'esercito Inglese riuscì a distruggere quello Francese e i famosi balestrieri Genovesi, grazie al fatto che risiedevano su un'alta collina, da cui traevano un enorme vantaggio, nonostante fossero inferiori di numero e decisamente più deboli nell'arsenale.

Distante: Due eserciti sulle opposte sponde di un fiume. Il primo che tenterà di mettere il proprio naso sulle acque verrà irrimediabilmente falcidiato dagli arcieri\artiglieri nemici. Il primo che attacca, insomma, avrà la peggio.

Quindi, dopo questa infarinatura generale, spero che la prossima volta che sarete lì a dover descrivere la vostra battaglia, vi chiederete “dove” stanno i vostri personaggi, regolandovi di conseguenza. Non si è mai visto una guerra combattuta solo ed esclusivamente su vaste pianure, poiché, o i generali dei vostri eserciti sono degli emeriti imbecilli, o gli emeriti imbecilli sono gli scrittori. Opto per la seconda possibilità.

Per quanto riguarda il meteo, è ovvio che avrete ben presente le varie condizioni climatiche standard, a meno che, nel vostro mondo, non ce ne siano di diverse (mi viene in mente il videogioco “Gears of War”, dove la 'grandine' che cade dal cielo è una vera pioggia mortale di schegge).
Pioggia, vento, neve, sole, tempesta, gelo, caldo asfissiante... Tutte condizioni che hanno i suoi pro e i suoi contro, e che un generale che si rispetti deve conoscere. Qui non occorre fare esempi, poiché saprete da soli cosa fare in ogni caso. L'importante è che consideriate l'aspetto in ogni suo punto.

MOTIVAZIONI & MORALE

Doverosa menzione per questo punto. Il morale è fondamentale, così come le motivazioni, per un esercito che si rispetti. Nel libro di Sun Tzu, c'è un paragrafo molto carino che riassume a grandi linee ciò che rappresenta il morale:

Quando si è impegnati in un conflitto.
Se la vittoria tarda ad arrivare, il morale dei soldati si abbatte e le loro armi si spuntano.
Se si assediano città fortificate, si rischia di esaurire le proprie forze.
Se la campagna militare si protrae, le risorse dello Stato finiranno per non bastare.
Quando il morale dei soldati si abbassa, le loro armi si spuntano.”

Poi ci sarebbero altri punti su cui Sun Tzu parla del generale, e del suo rapporto con le truppe, di altri aspetti inerenti al morale, ma qui dovrei estrapolare un mucchio di concetti che, alla fine, interesserebbero ben poco a chi scrive. Quel che alla fine voglio dire è che, un buon scrittore che vuole descrivere una battaglia, deve tener conto che i soldati hanno sentimenti e morale (ovviamente se ciò è contemplato nel proprio libro), che sono soggetti a tanti fattori. Ignorare completamente questo fatto potrebbe precludere la buona descrizione della battaglia e, di conseguenza, la differenza tra una buona narrazione e una pessima. Pensateci bene.

RIFORNIMENTI & LOGISTICA

Troppo spesso questo argomento è stato bistrattato dalla maggior parte degli scrittori, benchè sia forse l'argomento principale per ogni esercito che si rispetti. È ovvio pensare che, se uno stato necessita di fare la guerra, debba nutrire\pagare\approvvigionare il proprio esercito, e organizzarlo in tutto e per tutto, poiché nessun soldato campa d'aria e amore per la patria. 
 
Cito testualmente ancora Sun Tzu:

In breve, questo è il metodo per organizzare le operazioni militari.
Un migliaio di carri da guerra veloci, un migliaio di carri coperti di cuoio, centomila fanti armati e la possibilità di trasportare le provviste per più di mille Lì. 
 (Il “Lì” è un'unità di misura che usa Sun Tzu, per
 esprimere una distanza).
Per le spese in patria e sul campo di battaglia, per gli stipendi dei consiglieri stranieri, per i costi dei materiali come la colla e la lacca, dei carri e delle armature, lo Stato dovrà provvedere mille monete d'oro al giorno.
Se si dispone di tanto, si potranno allora mobilitare centomila soldati.”

Come si evince dal testo, si tengono conto di molti aspetti fondamentali per mettere in piedi una guerra. Inoltre, nei capitoli successivi, Sun Tzu parlerà di come una guerra può portare all'impoverimento della nazione, con le successive conseguenze. Perciò, quello che posso dire a uno scrittore, è di stare attenti a questo aspetto, e badare bene a non commettere l'errore di dare l'impressione che gli eserciti abbiano “risorse inesauribili”, perchè non ci crederebbe nessuno.

FORMAZIONI & TATTICHE

Allora... C'è chi usa il 4-4-2, chi il 3-5-2, chi il 4-3-3 con attacco sulle fasce... No, dai... Scherzavo.
Su questo vasto argomento voglio spendere ben poche parole, poiché per trattarlo tutto dovrei stare a elencare un mucchio di cose derivate dal semplice studiare un poco Wikipedia, o libri che trattano di guerra. Tutto quello che posso dire è di stare attenti all'effetto che si vuole ottenere, perchè è assolutamente inutile stare a descrivere ogni particolare dello schieramento d'un esercito, se poi la “telecamera” è puntata sul solo protagonista. A volte basta poco, un minimo di documentazione e le giuste parole per descrivere al meglio una battaglia. Quello che posso consigliarvi, se volete tenere sempre ben d'occhio l'andamento della vostra battaglia, è di “disegnarla” su un foglio, in modo da non perdere di vista nulla (avete mai giocato a Risiko!?).


Esempio stilizzato di una battaglia Anglo.Francese, non vedo perchè voi non potete fare lo stesso con le vostre battaglie tra Grozglows e Tramingusgutz.

Beh... E anche per stavolta credo di aver detto tutto quello che volevo dire. Io, comunque, vi consiglio l'acquisto del libro Sun Tzu the Art of War, perchè merita anche come lettura a sé. 

E poi scusate il ritardo del post, ma ho litigato con l'HTML...

 
Come al solito un saluto a tutti, e al prossimo post!

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