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domenica 30 settembre 2012

VIDEOGIOCHI & SCRITTURA FANTASY


E qui, in un piccolo albergo di Barcellona, nel silenzio della notte e in queste due ore di insonnia, ho trovato un buon argomento (A mio avviso) su cui spendere qualche parola, un argomento che (Sempre secondo me) si lega a doppio filo con il discorso Fantasy e scrittura. 
Non mi dilungherò molto, come spesso mi accade quando scrivo i miei post, ma scriverò giusto qualche riga per cercare di farvi comprendere ciò che penso sull'argomento, giusto per ragionare un poco e sfatare il vecchio mito del ragazzo chiuso in casa al buio davanti a uno schermo a giocare ai videogiochi.

C'è un vecchio detto che da tanto tempo gira su internet, e da qui, oggi, voglio partire a scrivere questo mio post. È un detto che mi trova pienamente d'accordo, e che recita più o meno così:

“Videogiochi: Insegnano inglese dal 1980, meglio degli insegnanti d'Inglese.”

Come ben avrete intuito l'argomento principe di questo post non è l'Inglese, ma i videogiochi, che tanto legano la fantasia comune alle storie che essi narrano, più o meno belle, fatti di grafica e pixel, azione o riflessione, ma comunque storie, e che come nei libri devono essere ben raccontate per far sì che il lettore (In questo caso il giocatore) non getti il libro in un angolo (O in questo caso il Joystick).


La foto incriminata... Meditate, gente... Meditate!

Difatti, vorrei cambiare il detto in favore di questo post, per meglio introdurre l'argomento principale. Il detto in questione, dunque, diverrebbe così:

“Videogiochi: A volte raccontano storie meglio di parecchi libri.”

Io, personalmente, sono sempre stato molto legato al mondo dei videogiochi, sempre, sin da quando esisteva l'oramai introvabile Sega Master System, dal Nintendo, fino alla Playstation, e ora Xbox, sin da quando avevo 6 anni e ora quasi 30, comunque sempre videogiochi su videogiochi, dall'avventura allo sparatutto, ai combattimenti, ma soprattutto, e ovviamente, Fantasy.

Vi confesso, infatti, che un tempo non avrei mai pensato di darmi alla scrittura (Eh, sì... Un tempo potevate salvarvi), mai avrei pensato di mettere giù pagine su pagine di baggianate per comporre un racconto o un romanzo, ma avevo da sempre avuto predilezione per raccontare storie, crearle e intrecciarle, e fu per questo che scelsi un percorso di studio che, nelle mie antiche speranze, avrebbero dovuto portarmi a combinare questa mia passione per le storie con i videogiochi. Difatti la facoltà di Informatica di Pisa fu la mia scelta, e il mio destino finale mi avrebbe visto sempre dietro a un computer, ma anziché scrivere storie, programmarle e renderle giocabili per il pubblico. Destino e scelte hanno poi voluto che la programmazione e il mondo dei videogiochi si salvasse dal mio arrivo, e che il mondo della “Letteratura” (Che parolone... Perdonami Dante!) venisse flagellato dalla mia presenza.

Sono sempre, come ben sapete perchè l'avrò ripetuto sino alla nausea (E mai finirò di ripeterlo), un assiduo sostenitore del “Leggere tanto”, ma d'altro canto come ci si può far rapire da un buon libro, restare incantati davanti a un quadro, inchiodati alla sedia di un cinema, o ascoltarsi a ripetizione la stessa canzone, io considero pure lo stare a ore a giocare a un videogioco, perchè il lavoro che c'è stato dietro per crearlo è stato comunque un grande quanto quello di ogni altro artista, perchè si include pure (Se non in primis) la fantasia di chi se lo inventa. 

Non parlo, ovviamente, di videogiochi di sport, corse, ecc., ma di videogiochi che includono una storia di fondo, come per esempio il famosissimo Warcraft (Il mio primo videogioco di strategia), Metal Gear Solid (Tutta la saga), Assassin's Creed, fino al nuovissimo Skyrim (A cui peraltro sto attualmente giocando con tanta soddisfazione), e alla (Secondo me) immortale saga di Final Fantasy per il quale settimo capitolo ho lasciato cuore e anima.

Sfido chiunque a dire che la storia di fondo di Warcraft non sia stata ben ponderata dall'inizio alla fine (Se mai una fine avrà)

Perchè i videogiochi non sono solamente un agglomerato di pixel e tasti da premere in combinazione, provate da voi, vi basta andare su Wikipedia (Qui, qui, o qui) e leggervi la storia che sta sottofondo ai videogiochi come Warcraft o simili per accorgervi che dietro c'è il lavoro di qualcuno che ha immaginato e poi scritto storie grandi, enormi e ben ramificate, vi accorgerete da soli che per fare un buon prodotto occorre molto di più che lo staff di programmatori della Square Enix. 

Sfido qualunque scrittore, Fantasy e non, a riuscire a raggiungere un livello del genere e comunque mantenere la logicità che (Per certi casi di storie ben fatte) ritengo importantissima per ogni storia che si rispetti.

Perciò, di fondo, quello che volevo fare è spezzare una lancia in favore dei videogiochi e di quel mondo che a mio avviso è tanto bistrattato da certe menti benpensanti, i quali considerano questa forma d'arte una specie di Serie B.

D'altronde, come un buon libro o un buon film, anche un buon videogioco può ispirare la mente e aprirla a nuove idee, perchè comunque c'è sempre dietro qualcuno che queste idee le ha volute realizzare, anche se in maniera diversa dal solito, magari non ne usufruiremo sfogliando pagine di carta, o mangiando popcorn davanti a uno schermo, ma con un Joystick in mano a sudare e stare in ansia per il nostro personaggio. La potrei considerare quasi come un nuovo tipo d'arte di questo millennio.

E con questo chiudo qui e... Un saluto a tutti!

6 commenti:

  1. Potevi citare Starcraft!!! uno spettacolo!!!
    F.B

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Vero, ho giocato parecchio anche a quello, ma è pur sempre della Blizzard come Warcraft. :)

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  2. Oltre ai videogame secondo me sono molto utili i giochi di ruolo fatti con le buon vecchie carta e matita. Ci hai mai giocato? Per me sono dei bei giochi di fantasia e si possono effettuare in mille modi diversi. Secondo me i videogiochi ti fanno trovare, come si suol dire, "la pappa pronta", mentre libri e giochi di ruolo offrono più campo libero all'immaginazione.

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    1. Se ti riferisci a D&D e simili, beh, inutile dire che mi piaceva parecchio fare il Master, quindi sfondi una porta aperta. Per quanto riguarda la "pappa pronta" dei videogiochi hai ragione, ma certe storie, seppur pronte, possono comunque essere divertenti, avvincenti e anche stimolanti per allenare il cervello. A volte, s'intende,

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    2. Chi di voi ha mai giocato a Dark Souls (1)? Quello sì che è un gioco basato sulla storia, che è nascosta tra la descrizione degli oggetti ed il comportamento degli npc. Io non mi stancherò mai di giocarlo e rigiocarlo, perché proprio quando sei convinto di sapere tutto del gioco ti si aprono nuovi orizzonti...
      (Per quanto riguarda il 2 non ho ancora opinioni dato che prima devo finire per bene il 1)

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