Prima di cominciare, avrei da fare una premessa per quanto
riguarda l'argomento "Bene vs Male" in un romanzo Fantasy.
Io detesto tutto ciò che riguarda l'eterna lotta tra bene e
male, un clichè, una forzatura dannosa per ogni storia che si
può definire tale. Se leggo un romanzo che parte dal
presupposto che esista un "cattivo per natura" mi viene
l'ulcera. Tiranni senza scopo, che si divertono a far del male solo
perchè sì! Reggenti che vogliono dominare il loro
popolo con la paura perchè non conoscono nient'altro che quel
linguaggio. Esseri che sguazzano nel male per servire e compiacere un
Dio malvagio che vuole far giungere la sua legge nel mondo. Sono
arcistufo di leggere le solite tiritere sul buono che deve salvare il
mondo da un cattivo che lo vuole distruggere (perchè poi, se
la distruzione del mondo implica la morte del suddetto malvagio?). Io
ho un pensiero, su cui baso molte delle mie scelte di scrittura per
quanto riguarda le azioni dei "diversamente appartenenti alla
fazione del protagonista":
"Il bene e il male non esistono, esistono solo punti di vista!"
Vi faccio un esempio pratico molto "terra terra":
Durante le crociate si combattevano cristiani e mussulmani. Chi
delle due fazioni era considerata cattiva? Ovviamente dipendeva dai
punti di vista: I cristiani ritenevano i mussulmani il "male"
e cercavano di combatterli. Viceversa i mussulmani ritenevano i
cristiani il "male", e così giù di sciabole e
spadoni, per stabilire quale Dio avesse la barba più lunga.
Esempio pratico, forse non del tutto in linea con il Fantasy, ma che
coglie comunque ciò che volevo dire.
Tutto quello che volevo spiegare era proprio questo: Il bene e il
male non esistono, e mi fa venire il vomito il pensiero di un essere
puramente cattivo che vuole fare il cattivo solo perchè è
cattivo, punto! Non è credibile, è inflazionato, è
un clichè, ed è terribilmente noioso!
C'è una ragione per tutto, anche per le azioni comunemente
chiamate "cattive". Se non ci sono queste ragioni il nostro
"antagonista" non ha senso di esistere. Preferisco un
personaggio che è mosso dal buon vecchio "Il fine
giustifica i mezzi.", piuttosto che un potente essere che vuole
conquistare\distruggere tutto perchè è un agglomerato
di cattiveria. Io mi chiedo sempre: "Esiste un modo migliore che
il mio 'antagonista' può usare per giungere al suo scopo?"
Già, perchè di questo si tratta: RAGGIUNGERE UNO SCOPO.
Nient'altro... Anche il "protagonista" ne ha uno, e non
perchè è etichettato come "protagonista" deve
raggiungere questo scopo sorridendo a tutti ed elargendo buone
parole. Un po' di fantasia!
Potentissimo personaggio, che però alla fine viene sconfitto in maniera ignobile...
Se il nostro "antagonista" è così
forte\intelligente\scaltro\astuto\ecc., può sicuramente
pensare a un modo migliore per arrivare al suo fine anziché
uccidere tutto quello che si muove con grasse risate d'oltretomba
sullo sfondo. Altrimenti parliamo d'altro e la nostra storia diventa
un semplice copia&incolla da quasi ogni libro Fantasy scritto
sino a oggi.
Finita questa premessa, passo
direttamente al “come si può creare un buon antagonista”,
cercando di rispettare la storia, i personaggi, l'ambientazione e,
perchè no, anche l'intelligenza dello scrittore che tanto pena
per riuscire a convincere un povero lettore indifeso a leggere tutte
le boiate che propina (sono ironico, ovvio)
Cos'è che caratterizza un buon
antagonista da un pessimo antagonista? Non certo la cattiveria, né
il carisma che certo emanerà da ogni poro della pelle, né
l'armatura nera con punte di ferro, né le teste di bambino
infilzate sullo stendardo, e allora cosa?
Beh, la risposta più ovvia è:
“Da come lo scrittore riesce a farlo percepire al lettore.”
Ho letto un romanzo in cui il
protagonista era uno spietato assassino che ammazzava brutalmente
bambini e persino donne incinta, ma non riuscivo a vederlo malvagio,
anzi, tifavo per lui, e non perchè io sono un pazzo furioso a
cui piacciono i Serial Killer, ma perchè lo scrittore è
stato talmente bravo da farmi percepire le povere vittime come esseri
ripugnanti e cattivi, e allo stesso tempo farmi credere che ciò
che l'assassino faceva era “giusto”... Perchè il PUNTO DI
VISTA era il suo!
È risaputo che una storia, per
chiamarsi tale, deve avere dei personaggi che agiscono e la fanno
evolvere. Ovviamente si può anche raccontare l'intera storia
d'un albero che cresce, ma dubito che riscuoterà molto
successo. Quindi, solitamente, si hanno almeno due personaggi, i cui
scopi cozzano tra loro, e le cui azioni portano l'evolversi della
storia, fino alla sua conclusione.
Ricapitoliamo... Per creare un buon
antagonista bisogna fargli avere:
- Uno scopo, che di solito collide con quello dei nostri protagonisti
- Una ragione per cui vuole raggiungere tale scopo (un background che lo caratterizzi)
- Una coerenza che caratterizzi il suo valore agli occhi del lettore
E infine, ma non meno importante:
- La contesa tra i protagonisti\a e l'antagonista\i deve avere un certo... Hype sulla mente del lettore.
Ma cosa voglio dire con la parola Hype?
Mi spiego con un esempio, anche se non
calza per niente con l'argomento Fantasy.
Molti di voi avranno sentito parlare
del Wrestling americano, quello che per parecchio tempo ha occupato
le nostre reti televisive. Ebbene quello è un ottimo esempio
per parlare di Hype. In breve... Gli sceneggiatori degli show
scelgono due o più atleti, e fanno evolvere una storia in modo
da dare in pasto al pubblico un motivo per cui questi bestioni si
danno mazzate tutto il tempo. Spesso si distinguono in due fazioni:
Hell o Face (cattivi e buoni, giusto per rimanere in tema). Durante
un periodo di tempo prestabilito che spesso si concludono con gli
show più importanti in cartello, succedono cose che fanno
infiammare la mente del pubblico, portandolo mano a mano verso la
contesa finale, o l'ultimo combattimento, per vedere chi avrà
la meglio. Ecco... Questa attesa, questo pensiero di febbrile ansia
che cattura l'animo dello spettatore viene chiamato Hype. La stessa
identica cosa può essere applicata nella scrittura anche
perchè, come un vecchio proverbio dice: “Dietro ogni grande
Uomo c'è una grande Donna.”, applicato a questo caso:
“Dietro ogni grande protagonista, c'è
un grande antagonista.”
Lui, per esempio, è ciò che ritengo un perfetto "antagonista", che usa tutta la sua intelligenza e sagacia per vincere, e ha avversari validi, perciò si deve impegnare al massimo e in maniera credibile ai fini della storia.
Se il lettore non vede l'ora di sapere
come andrà a finire tra i due, avrete vinto, se invece il
lettore non prova niente, se è semplicemente mosso dalla
voglia di finire il libro o già intuisce come andrà
finire la contesa, avrete fallito in pieno!
Un'altra cosa che secondo me andrebbe
evitata come la peste bubbonica, è il classico “slancio di
stupidità” da cui ogni cattivo viene improvvisamente colpito
durante la storia, magari il protagonista è totalmente alla
sua mercè, impotente, pronto per essere ucciso, e il cattivo
si mette a raccontare la storia della sua vita, dando così al
buono la possibilità di ribaltare la situazione. Esistono
milioni di modi per evitare una schifezza del genere, e per questo
consiglio la lettura del Manuale del Perfetto Supercattivo, è
un articolo ironico e, personalmente, mi fa sghignazzare parecchio,
però coglie il punto, e mette in mostra tutti gli errori
madornali che un cattivo può fare durante il raggiungimento
del suo scopo. Non dico di rendere davvero invincibile il personaggio, ma di far sì che sia "credibile".
Grande importanza ha anche il "potere" che questo cattivo possiede. Poniamo il caso che l'antagonista lo abbiate creato praticamente invincibile, vi dovrete chiedere (Se naturalmente il vostro scopo è di farlo capitolare) "Come faccio ora a farlo sconfiggere dal mio protagonista, senza che il tutto cada in una colossale barzelletta?" Se ci pensate bene non è una domanda stupida... Di storie ne esistono a bizzeffe, ma di storie valide e credibili meno... Troppo spesso ho visto antagonisti capitolare per pura presunzione, o perchè al protagonista veniva concesso un potere superiore che magari il cattivo ignorava, o che non pensava che il protagonista ottenesse. Non lasciate cadere il vostro antagonista nella stupidità, secondo me è un'offesa alla vostra intelligenza e a quella dei lettori... Esistono mille altri modi per rendere la contesa più credibile. Non cadete nel, come amo chiamarlo, "Paradosso di DragonBall", dove a un certo punto il cattivo di turno dice "Con questo potere potrei distruggere il sistema solare!", e poi, durante la battaglia con il cattivo successivo dannatamente più forte del precedente (Con annesso aumento di forza dei protagonisti), i danni fatti sono parecchio inferiori...
E con questo chiudo l'argomento... So che principalmente tutto il post può essere sembrato una critica verso certi clichè, anzichè un post in cui consiglio un modo per scrivere un buon personaggio "cattivo", ma alla fine l'antagonista non è altro che un personaggio con uno scopo differente dai protagonisti.
Il consiglio vero e proprio sta nel rendere tutto credibile, non esagerare con i poteri perchè poi è difficile far tornare tutto, e dare uno scopo valido al personagigo stesso... Bisogna essere credibili, questo conta!
Un saluto a tutti!
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCiao Mario! Ti ho risposto sulla tua E-Mail personale, grazie dei complimenti!
EliminaCiao Tiziano!Sono sempre io.Tu puoi rimuovere questi due commenti che io mi vergogno?
RispondiEliminaDici quello sopra? Nessun problema, appena torno a casa provvedo (Via cellulare non mi compare il tasto...
EliminaCiao Tiziano.Volevo toglierlo perchè c'è scritta la mia email.Volevo inoltre chiederti se avevi piacere a sentirsi per email.Se non ci sentiamo prima ti faccio tanti auguri di buone feste.
RispondiEliminaEcco fatto! Ho tolto tutto come avevi chiesto. Per le E-Mail no problem, solo che ultimamente ci metto parecchio a rispondere per via del lavoro, ma fa piacere anche a me. Auguri!
EliminaCiao!
RispondiEliminaQuesta è la prima volta che ti leggo e sei stato fantastico perché in questo post mi hai fornito ciò di cui avevo bisogno.
Sto lavorando ad una storia (fantasy per l'ambientazione e un paio di personaggi) dove l'antagonista è il figlio illegittimo del padre del protagonista. Anche se messo da parte riesce a far carriera così da avvicinarsi al suo obbiettivo e infine ad ottenerlo.
Grazie mille per questo post :)
Buona serata