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lunedì 5 dicembre 2011

CREARE UN BUON ANTAGONISTA

Prima di cominciare, avrei da fare una premessa per quanto riguarda l'argomento "Bene vs Male" in un romanzo Fantasy. Io detesto tutto ciò che riguarda l'eterna lotta tra bene e male, un clichè, una forzatura dannosa per ogni storia che si può definire tale. Se leggo un romanzo che parte dal presupposto che esista un "cattivo per natura" mi viene l'ulcera. Tiranni senza scopo, che si divertono a far del male solo perchè sì! Reggenti che vogliono dominare il loro popolo con la paura perchè non conoscono nient'altro che quel linguaggio. Esseri che sguazzano nel male per servire e compiacere un Dio malvagio che vuole far giungere la sua legge nel mondo. Sono arcistufo di leggere le solite tiritere sul buono che deve salvare il mondo da un cattivo che lo vuole distruggere (perchè poi, se la distruzione del mondo implica la morte del suddetto malvagio?). Io ho un pensiero, su cui baso molte delle mie scelte di scrittura per quanto riguarda le azioni dei "diversamente appartenenti alla fazione del protagonista":

"Il bene e il male non esistono, esistono solo punti di vista!"

Vi faccio un esempio pratico molto "terra terra":
Durante le crociate si combattevano cristiani e mussulmani. Chi delle due fazioni era considerata cattiva? Ovviamente dipendeva dai punti di vista: I cristiani ritenevano i mussulmani il "male" e cercavano di combatterli. Viceversa i mussulmani ritenevano i cristiani il "male", e così giù di sciabole e spadoni, per stabilire quale Dio avesse la barba più lunga. Esempio pratico, forse non del tutto in linea con il Fantasy, ma che coglie comunque ciò che volevo dire.


Tutto quello che volevo spiegare era proprio questo: Il bene e il male non esistono, e mi fa venire il vomito il pensiero di un essere puramente cattivo che vuole fare il cattivo solo perchè è cattivo, punto! Non è credibile, è inflazionato, è un clichè, ed è terribilmente noioso!

C'è una ragione per tutto, anche per le azioni comunemente chiamate "cattive". Se non ci sono queste ragioni il nostro "antagonista" non ha senso di esistere. Preferisco un personaggio che è mosso dal buon vecchio "Il fine giustifica i mezzi.", piuttosto che un potente essere che vuole conquistare\distruggere tutto perchè è un agglomerato di cattiveria. Io mi chiedo sempre: "Esiste un modo migliore che il mio 'antagonista' può usare per giungere al suo scopo?" Già, perchè di questo si tratta: RAGGIUNGERE UNO SCOPO. Nient'altro... Anche il "protagonista" ne ha uno, e non perchè è etichettato come "protagonista" deve raggiungere questo scopo sorridendo a tutti ed elargendo buone parole. Un po' di fantasia! 


 Potentissimo personaggio, che però alla fine viene sconfitto in maniera ignobile...

Se il nostro "antagonista" è così forte\intelligente\scaltro\astuto\ecc., può sicuramente pensare a un modo migliore per arrivare al suo fine anziché uccidere tutto quello che si muove con grasse risate d'oltretomba sullo sfondo. Altrimenti parliamo d'altro e la nostra storia diventa un semplice copia&incolla da quasi ogni libro Fantasy scritto sino a oggi.

Finita questa premessa, passo direttamente al “come si può creare un buon antagonista”, cercando di rispettare la storia, i personaggi, l'ambientazione e, perchè no, anche l'intelligenza dello scrittore che tanto pena per riuscire a convincere un povero lettore indifeso a leggere tutte le boiate che propina (sono ironico, ovvio)

Cos'è che caratterizza un buon antagonista da un pessimo antagonista? Non certo la cattiveria, né il carisma che certo emanerà da ogni poro della pelle, né l'armatura nera con punte di ferro, né le teste di bambino infilzate sullo stendardo, e allora cosa?
Beh, la risposta più ovvia è: “Da come lo scrittore riesce a farlo percepire al lettore.”

Ho letto un romanzo in cui il protagonista era uno spietato assassino che ammazzava brutalmente bambini e persino donne incinta, ma non riuscivo a vederlo malvagio, anzi, tifavo per lui, e non perchè io sono un pazzo furioso a cui piacciono i Serial Killer, ma perchè lo scrittore è stato talmente bravo da farmi percepire le povere vittime come esseri ripugnanti e cattivi, e allo stesso tempo farmi credere che ciò che l'assassino faceva era “giusto”... Perchè il PUNTO DI VISTA era il suo!

È risaputo che una storia, per chiamarsi tale, deve avere dei personaggi che agiscono e la fanno evolvere. Ovviamente si può anche raccontare l'intera storia d'un albero che cresce, ma dubito che riscuoterà molto successo. Quindi, solitamente, si hanno almeno due personaggi, i cui scopi cozzano tra loro, e le cui azioni portano l'evolversi della storia, fino alla sua conclusione.

Ricapitoliamo... Per creare un buon antagonista bisogna fargli avere:
  • Uno scopo, che di solito collide con quello dei nostri protagonisti
  • Una ragione per cui vuole raggiungere tale scopo (un background che lo caratterizzi)
  • Una coerenza che caratterizzi il suo valore agli occhi del lettore

E infine, ma non meno importante:

  • La contesa tra i protagonisti\a e l'antagonista\i deve avere un certo... Hype sulla mente del lettore.

Ma cosa voglio dire con la parola Hype?
Mi spiego con un esempio, anche se non calza per niente con l'argomento Fantasy.
Molti di voi avranno sentito parlare del Wrestling americano, quello che per parecchio tempo ha occupato le nostre reti televisive. Ebbene quello è un ottimo esempio per parlare di Hype. In breve... Gli sceneggiatori degli show scelgono due o più atleti, e fanno evolvere una storia in modo da dare in pasto al pubblico un motivo per cui questi bestioni si danno mazzate tutto il tempo. Spesso si distinguono in due fazioni: Hell o Face (cattivi e buoni, giusto per rimanere in tema). Durante un periodo di tempo prestabilito che spesso si concludono con gli show più importanti in cartello, succedono cose che fanno infiammare la mente del pubblico, portandolo mano a mano verso la contesa finale, o l'ultimo combattimento, per vedere chi avrà la meglio. Ecco... Questa attesa, questo pensiero di febbrile ansia che cattura l'animo dello spettatore viene chiamato Hype. La stessa identica cosa può essere applicata nella scrittura anche perchè, come un vecchio proverbio dice: “Dietro ogni grande Uomo c'è una grande Donna.”, applicato a questo caso:

“Dietro ogni grande protagonista, c'è un grande antagonista.”

 Lui, per esempio, è ciò che ritengo un perfetto "antagonista", che usa tutta la sua intelligenza e sagacia per vincere, e ha avversari validi, perciò si deve impegnare al massimo e in maniera credibile ai fini della storia. 

Se il lettore non vede l'ora di sapere come andrà a finire tra i due, avrete vinto, se invece il lettore non prova niente, se è semplicemente mosso dalla voglia di finire il libro o già intuisce come andrà finire la contesa, avrete fallito in pieno!

Un'altra cosa che secondo me andrebbe evitata come la peste bubbonica, è il classico “slancio di stupidità” da cui ogni cattivo viene improvvisamente colpito durante la storia, magari il protagonista è totalmente alla sua mercè, impotente, pronto per essere ucciso, e il cattivo si mette a raccontare la storia della sua vita, dando così al buono la possibilità di ribaltare la situazione. Esistono milioni di modi per evitare una schifezza del genere, e per questo consiglio la lettura del Manuale del Perfetto Supercattivo, è un articolo ironico e, personalmente, mi fa sghignazzare parecchio, però coglie il punto, e mette in mostra tutti gli errori madornali che un cattivo può fare durante il raggiungimento del suo scopo. Non dico di rendere davvero invincibile il personaggio, ma di far sì che sia "credibile".

Grande importanza ha anche il "potere" che questo cattivo possiede. Poniamo il caso che l'antagonista lo abbiate creato praticamente invincibile, vi dovrete chiedere (Se naturalmente il vostro scopo è di farlo capitolare) "Come faccio ora a farlo sconfiggere dal mio protagonista, senza che il tutto cada in una colossale barzelletta?" Se ci pensate bene non è una domanda stupida... Di storie ne esistono a bizzeffe, ma di storie valide e credibili meno... Troppo spesso ho visto antagonisti capitolare per pura presunzione, o perchè al protagonista veniva concesso un potere superiore che magari il cattivo ignorava, o che non pensava che il protagonista ottenesse. Non lasciate cadere il vostro antagonista nella stupidità, secondo me è un'offesa alla vostra intelligenza e a quella dei lettori... Esistono mille altri modi per rendere la contesa più credibile. Non cadete nel, come amo chiamarlo, "Paradosso di DragonBall", dove a un certo punto il cattivo di turno dice "Con questo potere potrei distruggere il sistema solare!", e poi, durante la battaglia con il cattivo successivo dannatamente più forte del precedente (Con annesso aumento di forza dei protagonisti), i danni fatti sono parecchio inferiori... 

E con questo chiudo l'argomento... So che principalmente tutto il post può essere sembrato una critica verso certi clichè, anzichè un post in cui consiglio un modo per scrivere un buon personaggio "cattivo", ma alla fine l'antagonista non è altro che un personaggio con uno scopo differente dai protagonisti. 
Il consiglio vero e proprio sta nel rendere tutto credibile, non esagerare con i poteri perchè poi è difficile far tornare tutto, e dare uno scopo valido al personagigo stesso... Bisogna essere credibili, questo conta!

Un saluto a tutti!

7 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. Ciao Mario! Ti ho risposto sulla tua E-Mail personale, grazie dei complimenti!

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  2. Ciao Tiziano!Sono sempre io.Tu puoi rimuovere questi due commenti che io mi vergogno?

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    1. Dici quello sopra? Nessun problema, appena torno a casa provvedo (Via cellulare non mi compare il tasto...

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  3. Ciao Tiziano.Volevo toglierlo perchè c'è scritta la mia email.Volevo inoltre chiederti se avevi piacere a sentirsi per email.Se non ci sentiamo prima ti faccio tanti auguri di buone feste.

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    1. Ecco fatto! Ho tolto tutto come avevi chiesto. Per le E-Mail no problem, solo che ultimamente ci metto parecchio a rispondere per via del lavoro, ma fa piacere anche a me. Auguri!

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  4. Ciao!
    Questa è la prima volta che ti leggo e sei stato fantastico perché in questo post mi hai fornito ciò di cui avevo bisogno.
    Sto lavorando ad una storia (fantasy per l'ambientazione e un paio di personaggi) dove l'antagonista è il figlio illegittimo del padre del protagonista. Anche se messo da parte riesce a far carriera così da avvicinarsi al suo obbiettivo e infine ad ottenerlo.

    Grazie mille per questo post :)
    Buona serata

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